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Cnca: "Sulla droga dal governo solo cattive notizie"

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[28/06/04] Vita, 25 giugno 2004 . "Domani, 26 giugno, si celebra la Giornata mondiale sulla Droga. Si tratta di un evento che dovrebbe servire principalmente a fare un bilancio: e quello dell’anno appena passato è tutt’altro che positivo". Il giudizio è del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca), che in una nota esprime il suo giudizio del tutto negativo su come l’attuale governo sta gestendo la questione droghe. Per prima cosa, il Cnca ribadisce il proprio rifiuto della proposta di legge Fini in materia di tossicodipendenza. "Si tratta – afferma - di un provvedimento disattento verso i giovani e sprezzante verso i tossicodipendenti, che manda un solo messaggio: colpire tutti coloro che consumano droghe. Lo spirito della legge Fini è l’opposto di quello che dovrebbe ispirare ogni buon educatore: punire per educare, invece di "educare, non punire". Le pene carcerarie previste sono pesantissime (sei anni minimi, come per le rapine aggravate, uno stupro, l’associazione mafiosa). Senza contare che i promotori della proposta di legge insistono nell’esternare distinzioni tra operatori buoni e operatori cattivi, comunità motivate ed affidabili e servizi pubblici inaffidabili". Dinanzi a una tale proposta legislativa, il Cnca ribadisce il proprio "secco no ad un’impostazione fondata sul carcere come strumento di risoluzione di problematiche sociali e culturali". Riafferma "il valore dell’ascolto, della prossimità, del rispetto delle persone e delle loro domande e fatiche"; chiede che "sia varata al più presto una legge sui giovani e che siano stanziati finanziamenti specifici per costruire proposte e percorsi di cultura e promozione alternativi alla noia del quotidiano e alle banalizzazioni del mercato". Invita a "preservare un sistema misto pubblico - privato nelle tossicodipendenze che molte nazioni in Europa ci invidiano: fornendo, a questo sistema, risorse certe pari almeno all’1,5% del fondo sanitario (oggi siamo allo 0,8% medio); integrando gli organici dei servizi pubblici, scoperti mediamente del 40%; alzando le rette per le comunità del privato sociale e garantendo tempi certi di pagamento (si registrano ritardi di oltre un anno)". "Insomma – continua il Cnca -, il governo mostra i muscoli, ricorre all’arma (letale) della demagogia, ma poi non fa quello che dovrebbe fare. Per esempio, stiamo ancora attendendo la celebrazione della Conferenza nazionale sulla Droga – che avrebbe dovuto essere tenuta questa primavera. Sarebbe stata la sede migliore per incontrare tutti coloro che si occupano del problema tossicodipendenze e discutere con loro le proposte del governo. E anche la Consulta nazionale sulla Tossicodipendenza, dopo il primo incontro di insediamento, rimane in attesa di essere convocata. Viene allora – legittimo – un sospetto: che il vice premier Fini, e l’intero esecutivo, preferiscano discutere di droghe con le (poche) organizzazioni che la pensano come loro e si sottraggano sistematicamente al confronto con l’intero complesso degli operatori pubblici e del privato sociale e gli esperti delle associazioni scientifiche". Continua la nota: "Che la retorica – l’uso politico degli argomenti – prevalga sull’effettiva volontà di affrontare il problema droghe, ci sembra confermato anche dalla questione dei finanziamenti alle politiche per le tossicodipendenze. Il Fondo Nazionale Lotta alla Droga ha subito, attraverso le leggi finanziarie di questi ultimi anni, una sorte in parte analoga a quella del Fondo per l’Infanzia e l’Adolescenza. In un primo momento – anno finanziario 2003 – il Fondo è stato, insieme a tutte le leggi di settore, inserito nel Fondo Nazionale Politiche Sociali – come gli altri anni –, ma questa volta aggiungendo: "Gli stanziamenti affluiscono al Fondo senza vincolo di destinazione". Così, nessuna istituzione pubblica era obbligata a destinare una somma precisa per affrontare la questione tossicodipendenze. Nella legge Finanziaria 2004, invece, si dice: all’articolo 133, comma 2, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, sono aggiunte, infine, le seguenti parole: "con eccezione del Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga", che quindi non è più inserito, indistintamente, nel Fondo Nazionale Politiche Sociali. Verosimilmente in previsione della presentazione della legge Fini di modifica del DPR 309/30, si è sottratto il Fondo alle Regioni e lo si è assegnato al Nuovo Dipartimento Nazionale. Questo passaggio ha avuto, quindi –evidenzia il Cnca -, come primo effetto quello di far sparire il Fondo Nazionale Lotta alla Droga dal decreto di ripartizione del Fondo Sociale e non è neanche segnalato che quel Fondo dovrà essere gestito dal citato Dipartimento che, allo stato attuale, è sotto la responsabilità del presidente del Consiglio e del suo vice. La legge ancora in vigore afferma esplicitamente che il 75% dei fondi per la droga deve andare agli Enti Locali e solo il 25% al livello nazionale, ma – come detto – sembra che, nella nuova finanziaria, nulla sia previsto per gli Enti Locali. Anche qui viene spontanea una domanda: cosa succede se dei ministri non applicano una legge che sono obbligati ad applicare?". Le conclusioni al presidente del Cnca, Lucio Babolin: "Domani, Giornata mondiale sulla Droga, il Cnca sarà a Messina presso l’associazione Lelat, recentemente oggetto di una pesante intimidazione mafiosa. Presenza che vuole rendere testimonianza del fatto che solo la lotta alla criminalità e alle mafie è in grado di estirpare la mala pianta della diffusione della droga e che la repressione dei consumatori, al contrario, rende inutile il lavoro di migliaia di educatori e di volontari e spinge i giovani in braccio alla delinquenza organizzata."


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