Luigi Manconi, presidente di A Buon Diritto, già sottosegretario alla Giustizia:
“Un’ordinanza del tribunale di Avezzano ha autorizzato la somministrazione gratuita di farmaci a base di cannabinoidi a un malato di sclerosi multipla allo stadio avanzato. All’uomo, che aveva chiesto un provvedimento cautelare e urgente, il giudice ha riconosciuto il diritto a ricevere gratuitamente il farmaco, l’unico considerato in grado di alleviare le sue sofferenze, senza effetti collaterali nocivi. Il medicinale in questione, infatti, è di difficile reperibilità – non viene prodotto in Italia e può essere importato di volta in volta solo in modiche quantità – e ha costi elevatissimi. Il giudice, quindi, ha stabilito che il farmaco è troppo caro rispetto alla capacità di reddito del paziente ed ha accolto la procedura d’urgenza in quanto la cronicità e lo stato avanzato della patologia avrebbero determinato un rischio imminente e irreparabile. Si tratta di una decisione saggia e giusta, ispirata all’articolo 32 della Carta costituzionale che tutela il diritto alla salute; e coerente con tutte le convenzioni internazionali e con la giurisprudenza italiana, che affermano il principio della liberà di cura. È un’ottima notizia, quindi, quella proveniente da Avezzano, che dovrebbe indurre a una politica sanitaria intelligente e razionale in materia di cannabis terapeutica.”
“Un’ordinanza del tribunale di Avezzano ha autorizzato la somministrazione gratuita di farmaci a base di cannabinoidi a un malato di sclerosi multipla allo stadio avanzato. All’uomo, che aveva chiesto un provvedimento cautelare e urgente, il giudice ha riconosciuto il diritto a ricevere gratuitamente il farmaco, l’unico considerato in grado di alleviare le sue sofferenze, senza effetti collaterali nocivi. Il medicinale in questione, infatti, è di difficile reperibilità – non viene prodotto in Italia e può essere importato di volta in volta solo in modiche quantità – e ha costi elevatissimi. Il giudice, quindi, ha stabilito che il farmaco è troppo caro rispetto alla capacità di reddito del paziente ed ha accolto la procedura d’urgenza in quanto la cronicità e lo stato avanzato della patologia avrebbero determinato un rischio imminente e irreparabile. Si tratta di una decisione saggia e giusta, ispirata all’articolo 32 della Carta costituzionale che tutela il diritto alla salute; e coerente con tutte le convenzioni internazionali e con la giurisprudenza italiana, che affermano il principio della liberà di cura. È un’ottima notizia, quindi, quella proveniente da Avezzano, che dovrebbe indurre a una politica sanitaria intelligente e razionale in materia di cannabis terapeutica.”