Si è soffocato col laccio del costume da bagno La Procura ordina l´autopsia
La Repubblica 29 giugno 2010
FABIO RUSSELLO
AGRIGENTO - Temeva che questa nuova disavventura giudiziaria potesse compromettere l´iter per ottenere il permesso di soggiorno e che alla fine potesse essere rimpatriato. O forse non ha resistito alla vergogna dell´arresto davanti agli occhi dei suoi nuovi amici, tra cui una ragazza che aveva cominciato a frequentare, a Palma di Montechiaro. Sta di fatto che Yassine Atfani, 22 anni compiuti da poco, originario di Khouribga, città marocchina a un centinaio di chilometri a sud-est di Casablanca, e in Italia da pochi anni, ha deciso di farla finita ammazzandosi all´interno di una camera di sicurezza della caserma Anghelone della polizia di Agrigento. Si è soffocato usando un laccio che era riuscito a estrarre da una specie di costume da bagno che indossava al momento del suo arresto e che si è stretto alla gola.
Atfani era finito nei guai sabato scorso, quando era stato arrestato dai poliziotti di Palma di Montechiaro, la città dove abitava da qualche tempo, perché coinvolto in una rissa. Era accusato di lesioni, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale. Ieri mattina doveva anche comparire davanti al giudice che lo avrebbe processato per direttissima, ed era stato lo stesso magistrato, in assenza di posti nel carcere di Petrusa, a ordinare la sua custodia nella camera di sicurezza.
Tutto è accaduto durante la notte tra domenica e lunedì. I poliziotti addetti alla sorveglianza non hanno potuto fare nulla. Ha chiesto e ottenuto una pizza. Poi ha messo in atto il suo gesto estremo. Quando il personale di guardia si è accorto dell´accaduto, non c´era più nulla da fare: è stato vano anche l´intervento del medico. La Procura di Agrigento ha aperto un´inchiesta, coordinata dal sostituto Giacomo Forte, che ha già disposto l´autopsia sul cadavere del marocchino.
Il giovane - che aveva precedenti legati alla droga - era stato arrestato nel primo pomeriggio di sabato. Secondo la ricostruzione dei poliziotti, il ragazzo era andato in escandescenze sputando contro gli agenti: forse aveva fatto uso di sostanze stupefacenti.
La salma di Yassine Atfani è stata portata all´obitorio dell´ospedale San Giovanni di Dio, in attesa che il medico legale incaricato dalla Procura esegua l´autopsia che servirà a chiarire ogni dubbio sulla morte del giovane.
La vicenda ha acceso la polemica rilanciata da Luigi Manconi, presidente di "A buon diritto": «Perché il marocchino aveva dei lacci addosso? Perché le disposizioni di sicurezza non sono state rispettate ad Agrigento?».
Il questore Girolamo Di Fazio sostiene che le camere di sicurezza sono «perfettamente a norma e ristrutturate di recente» e assicura che «il personale della questura ha seguito tutte le procedure previste».
Si è soffocato col laccio del costume da bagno La Procura ordina l´autopsia
La Repubblica 29 giugno 2010
FABIO RUSSELLO
AGRIGENTO - Temeva che questa nuova disavventura giudiziaria potesse compromettere l´iter per ottenere il permesso di soggiorno e che alla fine potesse essere rimpatriato. O forse non ha resistito alla vergogna dell´arresto davanti agli occhi dei suoi nuovi amici, tra cui una ragazza che aveva cominciato a frequentare, a Palma di Montechiaro. Sta di fatto che Yassine Atfani, 22 anni compiuti da poco, originario di Khouribga, città marocchina a un centinaio di chilometri a sud-est di Casablanca, e in Italia da pochi anni, ha deciso di farla finita ammazzandosi all´interno di una camera di sicurezza della caserma Anghelone della polizia di Agrigento. Si è soffocato usando un laccio che era riuscito a estrarre da una specie di costume da bagno che indossava al momento del suo arresto e che si è stretto alla gola.
Atfani era finito nei guai sabato scorso, quando era stato arrestato dai poliziotti di Palma di Montechiaro, la città dove abitava da qualche tempo, perché coinvolto in una rissa. Era accusato di lesioni, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale. Ieri mattina doveva anche comparire davanti al giudice che lo avrebbe processato per direttissima, ed era stato lo stesso magistrato, in assenza di posti nel carcere di Petrusa, a ordinare la sua custodia nella camera di sicurezza.
Tutto è accaduto durante la notte tra domenica e lunedì. I poliziotti addetti alla sorveglianza non hanno potuto fare nulla. Ha chiesto e ottenuto una pizza. Poi ha messo in atto il suo gesto estremo. Quando il personale di guardia si è accorto dell´accaduto, non c´era più nulla da fare: è stato vano anche l´intervento del medico. La Procura di Agrigento ha aperto un´inchiesta, coordinata dal sostituto Giacomo Forte, che ha già disposto l´autopsia sul cadavere del marocchino.
Il giovane - che aveva precedenti legati alla droga - era stato arrestato nel primo pomeriggio di sabato. Secondo la ricostruzione dei poliziotti, il ragazzo era andato in escandescenze sputando contro gli agenti: forse aveva fatto uso di sostanze stupefacenti.
La salma di Yassine Atfani è stata portata all´obitorio dell´ospedale San Giovanni di Dio, in attesa che il medico legale incaricato dalla Procura esegua l´autopsia che servirà a chiarire ogni dubbio sulla morte del giovane.
La vicenda ha acceso la polemica rilanciata da Luigi Manconi, presidente di "A buon diritto": «Perché il marocchino aveva dei lacci addosso? Perché le disposizioni di sicurezza non sono state rispettate ad Agrigento?».
Il questore Girolamo Di Fazio sostiene che le camere di sicurezza sono «perfettamente a norma e ristrutturate di recente» e assicura che «il personale della questura ha seguito tutte le procedure previste».
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Commenti (3)
  • pierr  - una risorsa
    Clandestino spacciatore drogato arrestato per rissa, un bravo ragazzo.
  • hatim chouiref  - la morti
    comment mort 3atfani yassine
  • achraf sayadi  - yassine
    ciao yassine riposa in pace sono tuo cugino hotmane mi manchi ti voglio bene
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