Luigi Manconi, presidente di A Buon Diritto:
Quasi tre morti al giorno tra chi fugge dall’ Africa verso l’ Europa
“Secondo i dati del nostro Osservatorio, sono complessivamente oltre 23.000 i morti in mare lungo le rotte che dalle coste settentrionali dell’Africa vanno verso   l’Europa, laTurchia e le Canarie , dal 1988 a oggi. Questa stima è pienamente confermata dalle  cifre fornite da Italia- razzismo, dal  sito Forteresse Europe, dal coordinamento di organismi di ispirazione religiosa (Acli, Federazione delle Chiese Evangeliche, Centro Astalli, Caritas, Comunità di Sant'Egidio, Fondazione Migrantes) e da  alcune agenzie di stampa internazionali. Quelle cifre si traducono in un dato impressionante: 2,7 morti al giorno lungo  questo arco di tempo. In particolare, negli anni di più intensa migrazione  dalla sponda sud del Mediterraneo (2006-2008), i morti sono stati più di 5 al giorno. Questa drammatica contabilità dice solo una parte delle dimensioni reali della  tragedia : si deve ricordare, infatti, che una percentuale elevatissima ( intorno al 50%) di quei morti vanno classificati come “dispersi”, ovvero cadaveri mai più ritrovati, senza un nome e una tomba. D’altra parte, il numero complessivo dei morti, secondo tutti gli analisti, è calcolato per difetto: di molti naufragi e, ancor prima, di molte partenze, non esiste alcuna documentazione. Ma seppure i numeri qui forniti non fossero, come assai probabilmente sono, inferiori alla realtà, siamo in presenza di un’ autentica strage, che ininterrottamente si riproduce da decenni”.
Luigi Manconi, presidente di A Buon Diritto:
Quasi tre morti al giorno tra chi fugge dall’ Africa verso l’ Europa
“Secondo i dati del nostro Osservatorio, sono complessivamente oltre 23.000 i morti in mare lungo le rotte che dalle coste settentrionali dell’Africa vanno verso   l’Europa, laTurchia e le Canarie , dal 1988 a oggi.
Questa stima è pienamente confermata dalle  cifre fornite da Italia- razzismo, dal  sito Forteresse Europe, dal coordinamento di organismi di ispirazione religiosa (Acli, Federazione delle Chiese Evangeliche, Centro Astalli, Caritas, Comunità di Sant'Egidio, Fondazione Migrantes) e da  alcune agenzie di stampa internazionali. Quelle cifre si traducono in un dato impressionante: 2,7 morti al giorno lungo  questo arco di tempo. In particolare, negli anni di più intensa migrazione  dalla sponda sud del Mediterraneo (2006-2008), i morti sono stati più di 5 al giorno. Questa drammatica contabilità dice solo una parte delle dimensioni reali della  tragedia : si deve ricordare, infatti, che una percentuale elevatissima ( intorno al 50%) di quei morti vanno classificati come “dispersi”, ovvero cadaveri mai più ritrovati, senza un nome e una tomba. D’altra parte, il numero complessivo dei morti, secondo tutti gli analisti, è calcolato per difetto: di molti naufragi e, ancor prima, di molte partenze, non esiste alcuna documentazione. Ma seppure i numeri qui forniti non fossero, come assai probabilmente sono, inferiori alla realtà, siamo in presenza di un’ autentica strage, che ininterrottamente si riproduce da decenni”.
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