La direzione è giusta gli arresti domiciliari estesi agli ultimi 24 mesi
Alberto Custodero
ROMA - «Accolgo con rammarico la dichiarazione di non realizzabilità dell' amnistia per ragioni politiche, una indispensabile misura eccezionale per una situazione d' eccezione». Luigi Manconi, docente di Sociologia e presidente di "A Buon Diritto", come valuta i provvedimenti svuotacarceri? «Vanno nella direzione giusta e aprono una prospettiva intelligente. Considerata la correttezza dell' impostazione, una maggiore audacia avrebbe portatoa risultati ancor più positivi». Quale audacia si sarebbe aspettato? «La violazione delle regole della detenzione domiciliare, e la recidiva durante la detenzione domiciliare hanno una percentuale statisticamente irrilevante. Questo avrebbe consentito di prendere in considerazione l' estensione fino a 24 mesi, come nell' originale ddl Alfano». Lei che ha denunciato i casi Cucchi, Aldrovandi e Uva, cosa pensa del fatto che i detenuti restino nelle "mani" di chi li ha arrestati in attesa della convalida del gip? «Questo solleva un problema: molto saggio dimezzare il tempo che precede la convalida ed evitare il carcere. Ma gli arrestati in quelle 48 ore resterebbero nelle camere di sicurezza dei corpi di polizia che hanno effettuato l' arresto. Ma è proprio lì, e proprio in quelle ore, che si consumano frequentemente abusi e violenze». Qual è il suo pensiero? «Come raccomanda l' Europa, il responsabile della custodia del detenuto in quella fase deve essere diverso da quello che ha effettuato l' arresto». Per svuotare le carceri,è previsto anche che il giudice possa comminare pene sostitutive per reati fino a 4 anni. Funzionerà? «Il fatto che il giudice possa disporre la detenzione domiciliare è il più importante provvedimento, una misura che da decenni chiedevano giuristi e garantisti perché nei fatti riduce il ricorso alla reclusione in cella. Pur mantenendo quella che è una pena vera e propria anche se scontata ai domiciliari».
la Repubblica 17 dicembre 2011
La direzione è giusta gli arresti domiciliari estesi agli ultimi 24 mesi
Alberto Custodero
ROMA - «Accolgo con rammarico la dichiarazione di non realizzabilità dell' amnistia per ragioni politiche, una indispensabile misura eccezionale per una situazione d' eccezione». Luigi Manconi, docente di Sociologia e presidente di "A Buon Diritto", come valuta i provvedimenti svuotacarceri?
«Vanno nella direzione giusta e aprono una prospettiva intelligente. Considerata la correttezza dell' impostazione, una maggiore audacia avrebbe portatoa risultati ancor più positivi». Quale audacia si sarebbe aspettato? «La violazione delle regole della detenzione domiciliare, e la recidiva durante la detenzione domiciliare hanno una percentuale statisticamente irrilevante. Questo avrebbe consentito di prendere in considerazione l' estensione fino a 24 mesi, come nell' originale ddl Alfano». Lei che ha denunciato i casi Cucchi, Aldrovandi e Uva, cosa pensa del fatto che i detenuti restino nelle "mani" di chi li ha arrestati in attesa della convalida del gip? «Questo solleva un problema: molto saggio dimezzare il tempo che precede la convalida ed evitare il carcere. Ma gli arrestati in quelle 48 ore resterebbero nelle camere di sicurezza dei corpi di polizia che hanno effettuato l' arresto. Ma è proprio lì, e proprio in quelle ore, che si consumano frequentemente abusi e violenze». Qual è il suo pensiero? «Come raccomanda l' Europa, il responsabile della custodia del detenuto in quella fase deve essere diverso da quello che ha effettuato l' arresto». Per svuotare le carceri,è previsto anche che il giudice possa comminare pene sostitutive per reati fino a 4 anni. Funzionerà? «Il fatto che il giudice possa disporre la detenzione domiciliare è il più importante provvedimento, una misura che da decenni chiedevano giuristi e garantisti perché nei fatti riduce il ricorso alla reclusione in cella. Pur mantenendo quella che è una pena vera e propria anche se scontata ai domiciliari».
la Repubblica 17 dicembre 2011
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