Trono e altare
Luigi Manconi
Politicamente correttissimo
1-      Dunque, la pillola anticoncezionale “non ha prodotto quel mondo estatico, edonistico, eudaimonistico, quel mondo piacevole e felice che si era immaginato, e che sembrava suggellato dal sorriso stupefacente dei figli dei fiori o dalla carnalità metaconcertistica avvoltolata nel fango creativo di Woodstock”.
Così il Direttore di questo giornale in un bell’articolo pubblicato ieri, pieno di considerazioni utili e, in qualche caso persino giuste. Ma la frase prima citata, e quel titolo così ingannevole (Cinquant’anni di pillola non ci hanno portato la felicità) rivelano implacabilmente il punto debole dell’intero ragionamento. Ma perché mai le manifestazioni così datate, e così irreparabilmente scalcinate e ingenue (e fin innocenti), di un processo sociale devono essere richiamate come la più perfetta espressione di quello stesso processo? Quando ne sono, invece, un minuscolo e innocuo sintomo? Perché mai quel poco o tanto di emancipazione determinato dal ricorso agli anticoncezionali deve essere sintetizzato beffardamente da quello che è – nell’arco di mezzo secolo - nulla di più che un dettaglio? Ovvero “il sesso senza conseguenze” che finisce avvoltolato “nel fango creativo di Woodstock”. Ah, a proposito: la coppia di giovani seminudi “avvoltolati” in un plaid indiano, diventati icone dello stesso Woodstock, continuano a stare insieme, tuttora felicemente sposati (a disdoro degli stereotipi e dello sguardo reazionario anti-giovanile). Il ragionamento di Ferrara è tutto all’interno di quella lettura che vorrebbe le categorie di libertà e di autonomia individuale, ormai banalizzate e deresponsabilizzate, precipitate in una spirale nichilista. È la medesima lettura – pessimista fino alla disperazione – che tende a darne la gerarchia ecclesiastica: di suo, Ferrara ci mette quell’orizzonte di “felicità” che i fautori della libertà coltiverebbero “estaticamente”. E invece i termini della questione vanno rovesciati. Gli anticoncezionali sono né più né meno che un metodo destinato a incentivare la possibilità di consapevolezza e di autocontrollo: un contributo al processo – faticoso, faticosissimo – di conquista dell’autonomia. Se è vero che l’essere morale, come insegna la filosofia classica, si fonda sulla possibilità di discernere il bene dal male, la libertà è tutto ciò che aiuta a perseguire il bene scelto. E quel bene - all’interno del legame sociale - non è mai autosufficiente: in altri termini la libertà è relazione (Emmanuel Lévinas). Tutto ciò è l’esatto contrario del “materialismo volgare” (così lo leggerebbero Marx ed Engels) dell’Ernest Hemingway, citato da Ferrara. La pillola offre più possibilità di scelta. Né più né meno. Questo ha qualche rapporto con quello stato che alcuni definiscono di felicità, ma si tratta non più che di un esilissimo possibile rapporto. Nessun finalismo, nessuna consequenzialità, nessun vincolo meccanico causa-effetto, figuriamoci. Al contrario: la libertà è fatica e rischio.             

2-      Leggiamo compuntamente insieme: “i divorziati che si sono risposati una seconda volta civilmente non possono accostarsi alla comunione.  Ma con la separazione dalla seconda moglie Berlusconi è tornato ad una situazione, diciamo così, ex ante”. Passa uno e fa: ma chi dice ‘sta roba? E il secondo passante: Fisichella. Primo passante: Fisichella? Ma proprio Fisichella Fisichella? Secondo passante: Masì. Primo passante: ma sarà un altro Fisichella: il politologo Domenico, il pilota Giancarlo, il tenore Salvatore, l’attore Enzo, l’indimenticato interprete di Malabimba e di La polizia ha le mani legate. Secondo passante: sì, ci sarai… questo è proprio il Fisichella vero, il cappellano di Montecitorio, il Rettore della Pontificia Università Lateranense. E ha detto davvero quelle cose lì.

E così dobbiamo farcene tutti una ragione. Per quanto possa sembrare incredibile, quelle frasi sono proprio di Monsignor Rino Fisichella, l’Arcivescovo più chic che vi sia (il Messaggero 21 aprile 2010). Ora, non c’è bisogno alcuno di essere un “cristiano per il socialismo” o di confondere la Rivelazione con la sociologia della povertà per trovare imbarazzanti quelle parole. Siamo in presenza, evidentemente, di una sorta di Niccolò Ghedini del diritto canonico: un ispirato azzeccagarbugli che riduce la morale cattolica a Sacro Inghippo, a causidico contenzioso, a materia di – questo sì – “relativismo etico”. E, allora vi faccio una proposta: per una volta facciamo finta di essere in grado di attenerci a un codice di rigorosa imparzialità, io e voi. Io, “politicamente correttissimo”, e voi foglianti. Non siete forse d’accordo che le parole di Monsignor Rino Fisichella abbiano un leggero sapore di simonia? Se siete disposti a riconoscerlo, com’è inevitabile, mi sottoporrò a un analogo test di imparzialità e di onestà intellettuale (che so? Sul Partito democratico o sul Testamento biologico). Perché davvero -  questo è il punto – cosa mai possono pensare i credenti autentici, magari divorziati o intenzionati a divorziare, di fronte a un rapporto tanto secolarizzato e mondanizzato tra “il trono” e “l’altare”?
il Foglio 27 aprile 2010
Share/Save/Bookmark
Commenti (1)
  • max tn
    SHOX NZ Il a continué, collectera la balle et il a généré dans l'air et crier: «j'étais le plus puissant de combat Main. «Il encore une fois swing, malheureusement, est toujours en vain. Il a gelé, puis prendre la révision de la balle et de baseball . PUMA CAT Après il a essayé de trois fois, cette fois il a toujours dit moi-même: "Je suis le plus remarquable SHOX R2
    de la pâte. SHOX R2 «Toutefois, il premier Essayez ou balancer en vain. "Wow!" il est soudainement sauté, "je cruches vraiment de première classe. ” Un enfant a été dans la peinture, l'enseignant examiné près demandé: "cette image est vraiment intéressante : NIKE STRUCTURE
    me dire ce que vous êtes Art"? «J'ai attiré à Dieu. ” Mais personne ne sait ce que Dieu est long. ” «Lorsque j'ai terminé, ils sauront. ”
Commenta
I tuoi dettagli:
Commento:
Security
Inserisci il codice anti-spam che vedi nell'immagine.