Idea! Sciopero degli immigrati?
PARLIAMONE


SE GLI IMMIGRATI DI MILANO DOVESSERO SCIOPERARE
Finora, almeno nei primi due giorni, si deve in buona parte a loro persino il fatturato dei saldi: la fetta più grossa di quelli che stanno spendendo soldi a Milano è fatta di stranieri.
In città, secondo l’ultimo aggiornamento, ne vivono attualmente 195.635 iscritti all’anagrafe più 38 mila clandestini. Cioè sono stranieri due milanesi su dieci, e il loro contributo al funzionamento della città viene ricordato più volte l’anno da enti come la Banca d’Italia e la Camera di Commercio. «Certo se non ci foste voi — aveva detto il cardinale Tettamanzi in dicembre ai tanti lavoratori stranieri di Malpensa— si fermerebbe tutto l’aeroporto». Attenzione, però, perché si avvicina il primo marzo. E rischiamo veramente di toccare con mano cosa succederebbe se tutti loro, d’un tratto, sparissero o si fermassero sul serio: sarà un lunedì. Come ormai è noto, in concomitanza con l’iniziativa lanciata in Francia e poi dilagata via Facebook in tutta Europa, è quella la data stabilita per far vedere alle città europee cosa vuol dire «Un giorno senza immigrati». Cioè, nel caso di Milano, un giorno in cui si fermassero ad esempio i suoi 30 mila filippini, 25 mila egiziani, 17 mila cinesi e così via. Il blog milanese ha raccolto finora 6 mila adesioni: ma in Francia sono già 300 mila. Occhio.
Paolo Foschini

Corriere della Sera 4 gennaio 2009
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