Carceri: Rita Bernardini aderisce alla "Giornata per la legalità della pena". Radicali al 9° giorno di sciopero della fame
Roma, 27 novembre 2009

La deputata radicale Rita Bernardini, membro della Commissione Giustizia, aderisce alla mobilitazione dell’Unione Camere Penali Italiane e domani, sabato 28 novembre, sarà a Napoli per partecipare alla "Giornata per la legalità della pena", promossa dalla Camera Penale di Napoli e dal "Carcere Possibile Onlus".

Mentre arriva a 74 il numero di parlamentari  - del PD, del PDL, dell'UDC, dell'IDV e del Gruppo Misto - che hanno sottoscritto la mozione sulle carceri promossa dai deputati radicali nel gruppo del PD, prosegue l’iniziativa nonviolenta intrapresa dai radicali affinché la mozione venga calendarizzata. Rita Bernardini, infatti, giunge oggi al 9°giorno di sciopero della fame con i dirigenti e militanti radicali Irene Testa, Claudia Sterzi, Annarita Digiorgio, Riccardo Magi e Luisa Simeone.

“Ci è giunta oggi da Sondrio la notizia di un nuovo suicidio di un detenuto, che ieri si sarebbe impiccato con la cintura dell’accappatoio. Con questa – osserva Rita Bernardini - sono ben tre le morti che si sono consumate nelle nostre carceri comunicate nella giornata di ieri, undici nel mese di novembre e 159 dall’inizio dell’anno: uno stillicidio di "evasioni da una vita insopportabile", drammatico e intollerabile.

E intollerabile – aggiunge la deputata radicale – è anche l’immobilismo del governo che non risponde alle interrogazioni, nega le cause reali di questa situazione e annuncia ‘piani carcere’ che, se mai fossero realizzati, darebbero risposte di maggiori spazi di vivibilità fra tre anni quando la popolazione dei detenuti, seguendo i ritmi attuali, sarà giunta alla soglia dei centomila ristretti. Così si volta la faccia alle soluzioni che sono necessarie e possibili oggi.

Quello di cui ha bisogno l’intera comunità penitenziaria per uscire dall’incostituzionalità e dal suo insopportabile stato di sofferenza è subito un’amnistia legale, contro l‘amnistia di classe che vede ogni anno cadere in prescrizione circa 200mila processi e poi – conclude Bernardini – una radicale riforma delle carceri, che includa la depenalizzazione dei reati meno gravi e l’estensione delle misure alternative, proprio come previsto dalla mozione parlamentare”.
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