Per i peccati del Cav. evocate Orwell e col fine vita come la mettiamo?
Luigi Manconi
Politicamente correttissimo

1.La domanda è: oggi (sottolineo oggi) cosa corrisponde più precisamente al “progetto orwelliano(Giuliano Ferrara, il Foglio dell’altro ieri)?Il voler “entrare nella casa privata del premier” o il voler entrare nella sfera privata, e più intima della persona in stato vegetativo, per imporle trattamenti sanitari  contro la sua volontà anticipatamente dichiarata?Da qui non si scappa.
Quando si era piccini e si leggeva, per trasgressione ed eccitazione, il settimanale ABC che oggi definiremmo libertino e libertario e che ebbe un certo ruolo nella mobilitazione per una legge sul divorzio, ci colpiva un annuncio pubblicitario. Il disegno di un ometto con le pupille abnormi dalle quali zigzagava uno sguardo acuminato che, grazie a “occhiali magici a raggiX!”, oltrepassava una parete,per lumare una femmina in deshabillé.Ecco, quel sogno impossibile si realizza oggi, attraverso un apparato tecnologico che consente di “entrare nella casa privata” di chiunque.Certo, è la concretizzazione di un progetto orwelliano, porcellone e autoritario insieme, che tuttavia risulta poca cosa rispetto a quanto previsto da quella norma, prima richiamata, del ddl sul testamento biologico approvato dal Senato.Chi ha voluto tale norma coltiva, della privacy e della sua tutela, la medesima concezione espressa da quella inserzione pubblicitaria dell’ABC della nostra adolescenza. Oppure più semplicemente, è un imbroglione.

2. Nell’arco di poche settimane, si è consumato un delitto. Tanto più efferato perché riguarda la lingua italiana e i suoi significati e, con essi, alcuni importanti orientamenti culturali e politici. La responsabilità maggiore è di due Intelligenti che considero amici,come Ferrara e Antonio Socci,che hanno tentato, con un certo successo, di rovesciare la frittata.L’intento è quello di dimostrare che la campagna contro SilvioBerlusconi è di ispirazione neo- puritana e giacobina: e, perciò stesso , antidemocratica.  L’esito finale del ragionamento-sintetizzo -  è che l’esaltazione erotica di Berlusconi sia un prodotto “del ‘68”, oggi vituperato da coloro che ieri ne furono artefici e beneficiari. Il titolo dell’articolo di Socci dice tutto: “Nati libertini, si son ridotti a fare i moralisti”. Tutto il discorso si basa su un colossale equivoco statistico, secondo il quale tutti o quasi,prima di trasformarsi negli attuali censori, avrebbero praticato “scioperi e okkupazioni .Il ‘vietato vietare’, il sei politico, poi gli spinelli, gli amorazzi usa e getta”. Da qui il ricorso a  quella formula(“un’intera generazione”),utilizzata a destra come a sinistra, per celebrare o per denigrare.E invece,anche nel ’68-’69, a fare “scioperi e okkupazioni” e sesso libero era una minoranza.Ma quell’abbaglio socio-demografico produce una lettura della storia fatta tutta di ribaltamenti: da incendiari a pompieri, da apocalittici a integrati e, appunto da “libertini” a “moralisti”.Ma se il primo assunto è falso, è falso ciò che ne consegue. In breve non fummo libertini( se non in minima parte),non siamo moralisti(se non in minima parte).Dunque, il libertinaggio fu attività di pochi(legittima anch’ essa, com’è ovvio), mentre in molti(okkupanti o non okkupanti)parteciparono di un profondo processo di emancipazione da modelli e stili di vita verso altri modelli e stili di vita. Questo processo si sviluppò nel senso di una moderata modernizzazione, tendente a regolamentare i fenomeni di mutamento delle relazioni private e dei rapporti interpersonali(nuovo diritto di famiglia, divorzio, aborto). Il trascorrere del tempo, l’esprimersi di nuove forme di soggettività la diffusione delle biotecnologie, impongono nuove tematiche, prima nella vita di relazione e, poi, nella produzione normativa.Da qui l’affermarsi di inedite esigenze che riguardano la complessità e la contraddittorietà della sfera sessuale(tutela delle coppie omofile e del transgender) e i dilemmi relativi alla vita umana nel suo principio (fecondazione assistita) e nella sua fine (accanimento terapeutico, interruzione delle cure, eutanasia). Tutte queste tematiche sembrano avere un’unica ispirazione ovvero- di fronte a grandi sommovimenti morali e sociali-una domanda di accoglienza/legalizzazione. Emerge, per quanto sorprendente possa sembrare, un filo conduttore: un’istanza d’ordine e un principio regolatore. Altro che disordine morale. Rispetto a tutto ciò, Berlusconi risulta effettivamente una maschera regressiva:è spiccicato Guido Nicheli, indimenticabile caratterista, nel ruolo di Cumenda,dei film “musicarelli”degli anni 80. E,in questo caso, l’ipocrisia perde qualunque tratto di grandezza: non è certo “il vizio che rende omaggio alla virtù”, ma nemmeno la drammatica  fatica di una convivenza tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere.Qui, l’ipocrisia è né più né meno che un atto di ignavia. E’ il rovesciamento della trucida genialità di quel “fare il frocio col culo degli altri”.Per dirne una,si aggravano le norme sulla prostituzione( fino a immaginare di sanzionare le stesse prostitute)e si fa del proprio libertinaggio, non una forma di libertà/licenza, bensì un mediocre esercizio di dominio. Si afferma la libertà degli stili di vita( “sono un peccatore”) e si sanziona -torniamo così al punto di partenza-chi vorrebbe scegliere un proprio stile di morte.

16 febbraio 2011
Share/Save/Bookmark
Commenti (0)
Commenta
I tuoi dettagli:
Commento:
Security
Inserisci il codice anti-spam che vedi nell'immagine.