Lettera aperta su Piazza Vescovio "Dedichiamola a tutte le vittime"
Repubblica Roma 16 giugno 2011
Intellettuali e politici, sindacalisti e registi, tutti uniti sul caso del "cuore nero" di piazza Vescovio, l'intitolazione del giardino - voluta da Alemanno - a Francesco Cecchin, il ragazzo di destra ucciso negli anni '70 durante la stagione più nera dei conflitti politici cittadini, senza alcuna discussione: una sorta di esproprio di un luogo pubblico in memoria di qualcuno "che stava da una parte sola", quella più vicina al sindaco. Chiedono invece i firmatari che quel verde della piazza sia piuttosto dedicato "a tutte le vittime della violenza politica".
"I manifesti affissi nel nostro quartiere annunciano l'intitolazione dell'area verde di piazza Vescovio a Francesco Cecchin. Nei giorni scorsi, inoltre, in Consiglio municipale è stato annunciato che lì sarà eretto anche un monumento a lui dedicato. Questi due fatti ci colpiscono sia per la mancanza di un'adeguata informazione alla cittadinanza sia per le conseguenze che da essa potranno derivare in un quartiere che in anni non lontani è stato teatro di episodi di violenza politica"; comincia così la lunga lettera sottoscritta, tra gli altri, da registi come Ettore Scola, Citto Maselli e Paola Comencini, intellettuali come Nicola Tranfaglia e Giorgio Manacorda, sindacalisti come Pietro Larizza e politici del centrosinistra che vanno da  Fausto Bertinotti a Raffaele Ranucci, da Edo Ronchi a Vincenzo Visco a Luigi Manconi.
E ancora : "Ci appelliamo a lei, Sindaco di tutti i romani, ... affinchè si faccia promotore di azioni che portino beneficio comune, azioni che vadano mai a dividere e sempre ad unire la cittadinanza... Purtroppo da un po' di tempo a questa parte il susseguirsi di episodi di violenza politica in città ci riportano invece al ricordo ancor vivo di un'epoca che credevamo passata, conclusa, destandoci la preoccupazione che quel clima di odio e di paura possa tornare a farla da padrone a Roma e nei nostri quartieri, che hanno conosciuto da vicino quella triste stagione della nostra storia, stagione di lutti e dolore. Piazza Vescovio come ogni luogo di questa città non dovrebbe appartenere a nessuno in particolare; le piazze sono di tutti, le piazze sono ricchezza e patrimonio della comunità".
E dunque si chiede  di "riconsiderare le decisioni assunte, e rendere  Piazza Vescovio una piazza aperta, intitolando i giardini "a tutte le vittime della violenza politica, a memoria di quanti hanno perso la vita in quegli anni terribili della storia di questa città, perché dal ricordo delle vittime i giovani cittadini possano trovare sprone nella realizzazione di un futuro basato sui valori di libertà, tolleranza e civile convivenza scritti nella Carta Costituzionale".
Intanto, dopo i primi articoli apparsi sul "caso di piazza Vescovio", qualcosa si è mosso. Invece del monumento, al centro dello spazio verde ora  l'amministrazione è orientata a sistemare una più contenuta targa in ricordo. Domattina è prevista l'inaugurazione e promettono di partecipare anche rappresentanti della Giovane Italia (Pdl) che definiscono le critiche "pregiudizi ideologici". Ma se ne riparlerà ancora.
Lettera aperta su Piazza Vescovio "Dedichiamola a tutte le vittime"
Repubblica Roma 16 giugno 2011
Intellettuali e politici, sindacalisti e registi, tutti uniti sul caso del "cuore nero" di piazza Vescovio, l'intitolazione del giardino - voluta da Alemanno - a Francesco Cecchin, il ragazzo di destra ucciso negli anni '70 durante la stagione più nera dei conflitti politici cittadini, senza alcuna discussione: una sorta di esproprio di un luogo pubblico in memoria di qualcuno "che stava da una parte sola", quella più vicina al sindaco. Chiedono invece i firmatari che quel verde della piazza sia piuttosto dedicato "a tutte le vittime della violenza politica".
"I manifesti affissi nel nostro quartiere annunciano l'intitolazione dell'area verde di piazza Vescovio a Francesco Cecchin. Nei giorni scorsi, inoltre, in Consiglio municipale è stato annunciato che lì sarà eretto anche un monumento a lui dedicato. Questi due fatti ci colpiscono sia per la mancanza di un'adeguata informazione alla cittadinanza sia per le conseguenze che da essa potranno derivare in un quartiere che in anni non lontani è stato teatro di episodi di violenza politica"; comincia così la lunga lettera sottoscritta, tra gli altri, da registi come Ettore Scola, Citto Maselli e Paola Comencini, intellettuali come Nicola Tranfaglia e Giorgio Manacorda, sindacalisti come Pietro Larizza e politici del centrosinistra che vanno da  Fausto Bertinotti a Raffaele Ranucci, da Edo Ronchi a Vincenzo Visco a Luigi Manconi.

E ancora : "Ci appelliamo a lei, Sindaco di tutti i romani, ... affinchè si faccia promotore di azioni che portino beneficio comune, azioni che vadano mai a dividere e sempre ad unire la cittadinanza... Purtroppo da un po' di tempo a questa parte il susseguirsi di episodi di violenza politica in città ci riportano invece al ricordo ancor vivo di un'epoca che credevamo passata, conclusa, destandoci la preoccupazione che quel clima di odio e di paura possa tornare a farla da padrone a Roma e nei nostri quartieri, che hanno conosciuto da vicino quella triste stagione della nostra storia, stagione di lutti e dolore. Piazza Vescovio come ogni luogo di questa città non dovrebbe appartenere a nessuno in particolare; le piazze sono di tutti, le piazze sono ricchezza e patrimonio della comunità".

E dunque si chiede  di "riconsiderare le decisioni assunte, e rendere  Piazza Vescovio una piazza aperta, intitolando i giardini "a tutte le vittime della violenza politica, a memoria di quanti hanno perso la vita in quegli anni terribili della storia di questa città, perché dal ricordo delle vittime i giovani cittadini possano trovare sprone nella realizzazione di un futuro basato sui valori di libertà, tolleranza e civile convivenza scritti nella Carta Costituzionale".

Intanto, dopo i primi articoli apparsi sul "caso di piazza Vescovio", qualcosa si è mosso. Invece del monumento, al centro dello spazio verde ora  l'amministrazione è orientata a sistemare una più contenuta targa in ricordo. Domattina è prevista l'inaugurazione e promettono di partecipare anche rappresentanti della Giovane Italia (Pdl) che definiscono le critiche "pregiudizi ideologici". Ma se ne riparlerà ancora.
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