Libertà religiosail diritto di professare la propria confessione religiosa e di vedere riconosciute e regolamentate - anche per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze (articolo 8 della Costituzione) - le attività di culto e di organizzazione e le conseguenti forme di vita (riti, pratiche alimentari, festività). E ciò nella prospettiva di uno Stato che sia davvero casa comune, in grado di offrire a quanti risiedano nel suo territorio - cittadini italiani e cittadini stranieri - pari opportunità per coltivare i propri valori e affermare i propri diritti, nel rispetto dell'ordinamento giuridico italiano.
Il convegno Lo Stato, l'intesa, i musulmani d'Italia ha costituito il secondo momento pubblico di una iniziativa di dibattito e mobilitazione sul tema dell'intesa fra lo Stato italiano e i musulmani del nostro paese. Nel manifesto Condividere diritti e doveri, si sosteneva l'esigenza di elaborare politiche pubbliche e regole condivise, capaci di costruire la possibile convivenza con le comunità islamiche presenti in Italia e di disinnescare i potenziali conflitti. Ciò richiede che - come è stato fatto con l'Unione delle Comunità ebraiche, le Chiese evangeliche e altre confessioni ancora - si arrivi alla firma di un'intesa: ovvero un accordo giuridico per garantire l'esercizio delle attività di culto e di organizzazione dei musulmani. A Buon Diritto, Associazione per le libertà e Open Society Institute hanno poi organizzato per Martedì 11 febbraio 2003 un convegno dal titolo L’ISLAM IN ITALIA. Libertà religiosa, diritti, doveri. Ecco gli interventi del Presidente del Senato Marcello Pera, del Prof. Livio Ferrari, On line anche il rapporto dell'OSI (in formato pdf) parte del progetto a livello europeo Eumap, e la rassegna stampa. |
L'associazione
ha promosso il manifesto