Asilo: Cir; dopo bocciatura Parlamento europeo si riscriva nuova direttiva
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[05/10/05] (ANSA) - ROMA, 27 set - In materia di asilo, la normativa
italiana dovra' essere sostanzialmente riformata. Lo ritiene
opportuno il Cir (consiglio italiano per i rifugiati), dopo che
il Parlamento Europeo ha bocciato una direttiva sull'asilo gia'
approvata dal Consiglio dei ministri della giustizia e degli
affari interni dell'Unione.
''Tutta l'impostazione della direttiva - afferma Christopher
Hein, direttore del Cir - mira a una diminuzione del numero dei
richiedenti asilo e all'eliminazione delle garanzie procedurali
che danno la possibilita' di essere riconosciuti rifugiati. Il
fatto che il Parlamento Europeo si sia pronunciato in modo
estremamente critico su quasi tutte le clausole del testo -
continua Hein - non solo dovra' indurre il Consiglio a
riscrivere la direttiva ma, se questo non dovesse avvenire, apre
anche la porta per un ricorso alla Corte Europea di Giustizia''.
Il Cir si dice soddisfatto, perche' il Parlamento Europeo
''non si dichiara d'accordo sul fatto che un richiedente asilo
possa essere trattenuto in detenzione per un periodo fino a sei
mesi''. Consenso del Cir anche per la volonta', espressa nella
risoluzione, di ''introdurre criteri molto stretti per la
possibilita' di respingere il richiedente asilo verso un
cosiddetto paese terzo sicuro''.
Il Consiglio italiano per i rifugiati, inoltre, si dice
d'accordo per il fatto che una lista di 'paesi di origine
sicuri', ovvero dai quali si suppone non arrivino rifugiati, non
sia elaborata dai singoli stati membri, ma attraverso una
procedura di codecisione nella quale il Parlamento europeo abbia
un ruolo determinante.
Ultimo punto di rilievo, a detta del Cir, quello secondo cui
''il Parlamento, alla luce della legge Bossi-Fini, ritiene che
un richiedente asilo abbia il diritto di attendere l'esito del
ricorso in tribunale nel paese in cui ha presentato la richiesta
d'asilo''.(ANSA).
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