A Buon Diritto - Associazione per le libertàLogo dell'Associazione
Libertà Terapeutica Libertà Religiosa Libertà Personale
libertà terapeutica come espressione della sovranità dell'individuo sul proprio corpo... il diritto di professare liberamente la propria confessione religiosa... la tutela della libertà personale all'interno degli istituti di pena...
Altri Articoli
Links correlati

Senato approva il 41 bis. Definitivo il carcere duro

Via libera alla norma: il regime di rigore sarą applicato stabilmente a mafiosi, terroristi e trafficanti di esseri umani

Vigna: "Applicazione positiva". Lumia: "Una buona notizia" Vizzini: "Il regime speciale non verrą mai meno"

articolo - italia - - - La Repubblica - - Diritti e Giustizia

[20/12/02]

ROMA - Il carcere duro entra stabilmente nell'ordinamento penitenziario. Il Senato ha approvato l'articolo 41 sul carcere duro ai boss mafiosi, esteso anche ai terroristi e ai trafficanti di essere umani. La norma introduce stabilmente nel regolamento carcerario il regime duro, dopo che già la Camera aveva espresso il proprio parere positivo. Il 41 bis, approvato a maggioranza in sede deliberante dalla commissione Giustizia del Senato, prevede minore discrezionalità nella revoca del regime, e innalza da sei mesi a un anno la durata della prima applicazione.

L'inserimento del 41 bis in via definitiva aiuterà a recidere i contatti tra il carcere e il mondo esterno sostiene Pierluigi Vigna, procuratore nazionale Antimafia: "E' positiva l'applicazione del regime di rigore in via definitiva, e non a termine come fino a questo momento, per soggetti che possono mantenere contatti con l'esterno in base alla posizione di vertice che occupavano all'interno del gruppo mafioso". Secondo Vigna, poi, l'estensione del 41 bis anche ai delitti di terrorismo era "una necessità motivata dall'emergere di questa forma di reati sia a livello internazionale sia nazionale".

Il sì definitivo del Senato è stato accolto con favore dai componenti della commissione Antimafia. Giuseppe Lumia, capogruppo Ds: "E' un segnale importante di fiducia per chi è impegnato nella lotta alla mafia", ha detto. Si tratta quindi di "una buona notizia, che nasce dall'accordo raggiunto in commissione Antimafia". Dello stesso parere il senatore forzista Carlo Vizzini: "Il Parlamento ha dato l'unica risposta che la politica e le istituzioni potevano e dovevano dare agli inquietanti proclami di Bagarella, degli altri mafiosi detenuti e a quelli non meno gravi che in questi giorni qualche rifugiato eccellente ha lanciato da Parigi. Il carcere duro è ormai norma permanente. Mafiosi e terroristi" ha aggiunto Vizzini, "devono aver chiaro che l'assurda pretesa di avviare trattative con lo Stato è definitivamente respinta. Il regime carcerario speciale non verrà mai meno. Siamo pronti a rintuzzare con un impegno di prima linea ogni tentativo minaccioso".

L'articolo 41 bis del regolamento penitenziario è stato finora rinnovato di anno in anno, ma con il provvedimento approvato oggi entra in modo stabile nell'ordinamento giudiziario. Il testo, approvato dal Senato la prima volta il 17 ottobre, ha subito diverse modifiche e per questo sono stati necessari successivi passaggi parlamentari. In sostanza, il carcere duro sarà applicato non solo ai boss mafiosi, ma anche ai terroristi, a chi fa la tratta di persone e per il reato di eversione dell'ordine democratico. In particolare, le misure restrittive si applicano se il reato è compiuto o tentato con violenza. I condannati per questi reati non potranno godere dei benefici di legge, come ad esempio il regime di semilibertà, a meno che non abbiano collaborato con la giustizia. Quest'ultima misura, però non avrà efficacia retroattiva.

Sono state introdotte anche alcune norme per rendere meno discrezionale la possibilità di togliere i boss mafiosi dal regime di carcere duro. I detenuti potranno godere di quattro ore d'aria e potranno anche socializzare con cinque persone alla volta. La competenza sull'applicabilità o meno dell'articolo 41 bis rimane al ministro della Giustizia e resta dunque a tutti gli effetti un atto amministrativo.

Oltre al carcere duro il testo approvato oggi introduce una norma che permette di interrogare i mafiosi in videoconferenza. E questo per evitare il cosiddetto "turismo giudiziario". I boss infatti dovevano essere trasferiti nel carcere più vicino al tribunale che doveva interrogarli, rendendo inapplicabili le misure previste dal carcere duro.


Sito gestito da
iworks
Scrivi al webmaster
© 2002 A Buon Diritto
Associazione per le libertà
Via dei Laghi, 12 - 00198, Roma
abuondiritto@abuondiritto.it
Tel. 06.85356796 Fax 06.8414268