Immigrazione: Europa decide espulsioni congiunte
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[05/07/05] (ANSA) - EVIAN (FRANCIA), 5 LUG - Gli immigrati entrati
clandestinamente in Europa non saranno piu' espulsi dalle
singole nazioni ma verranno rimandati nei paesi di origine con
voli che avranno il 'cappello' dell'Unione europea.
La decisione presa dai ministri degli interni di Francia,
Spagna, Italia, Gran Bretagna e Germania al termine del G5 di
Evian segna un salto di qualita' nella lotta all'IMMIGRAZIONE
clandestina. Politicamente, innanzitutto: perche' dopo la crisi
provocata dalla mancata ratifica della Costituzione europea da
parte di alcuni paesi simbolo, tra cui la Francia, rilanciare
l'azione europea e presentarsi ai paesi africani come un unico
interlocutore era l'unico modo per dimostrare la volonta' di
andare avanti nel processo comunitario, nonostante le
difficolta'. E perche' la proposta accolta dai cinque arriva
dalla Spagna, cioe' da un governo socialista.
Ma anche praticamente, perche' di fatto si ammette
definitivamente che quello dell'IMMIGRAZIONE clandestina e' un
problema che riguarda tutta l'Ue e che, quindi, servono risposte
unitarie se si vuole sperare di vincere la partita. Per l'Italia
e per il ministro dell' Interno Giuseppe Pisanu, che non ha mai
nascosto il fatto che il nostro paese fosse stato lasciato solo
dall'Ue contro i trafficanti di esseri umani, e' una bella
soddistazione. Pisanu lo dice apertamente. ''Oggi e' una
giornata di rilancio dell'iniziativa del G5 e, quindi, una
giornata di buon auspicio per l'Europa''. Parole condivise anche
dal patron di casa, il francese Nicolas Sarkozy. ''Dopo il 29
maggio, per rilanciare il processo europeo e' necessario
lavorare con spirito d'intesa e compromesso, come si e' fatto
qui, e proporre progetti concreti, come questo''.
I voli comunitari partiranno dunque entro brevissimo tempo.
''E' questione di giorni'' dice Pisanu ai giornalisti. In
pratica non vi saranno piu' voli in partenza dai singoli paesi
europei: tramite lo scambio di informazioni tra i singoli stati,
verranno imbarcati su un unico aereo gli immigrati provenienti
da uno stesso paese, raccolti nelle differenti nazioni europee.
''E' un modo di agire - sottolinea Sarkozy - rapido, efficace e
pedagogico''.
Chiaro dunque il messaggio: ''entra chi ha i documenti in
regola - prosegue il ministro dell'interno francese - chi non li
ha viene riaccompagnato in patria e poiche' questa e' una
procedura costosa, abbiamo deciso di fare le cose insieme''. Ma
gli immigrati avranno tutte le garanzie previste dagli
ordinamenti nazionali e sovranazionali? ''Prima verra' accertato
che i rimpatriati non abbiano alcun titolo, in base alle norme
interne e internazionali, per rimanere nei paesi - spiega Pisanu
- e solo allora verranno rimpatriati''.
Un'altra conferma della linea dura adottata ormai dall'Europa
in tema di IMMIGRAZIONE clandestina, arriva dalla decisione dei
cinque di rafforzare i controlli alle frontiere nazionali. Non
si tratta di una bocciatura di Schengen, ma e' evidente - anche
se nessuno lo dice apertamente - che c'e' poca fiducia nei
confronti dei controlli da parte dei paesi esterni dell'Unione,
in particolare quelli dell'est europeo. Pattuglie miste dunque
sorveglieranno le aree di frontiera, eseguendo controlli
ferroviari, stradali e marittimi. Per il momento le aree prese
in considerazione sono il corridoio tra la Slovenia, l'Austria e
la Germania, quella tra l'Italia e la Francia, la Germania e
l'Olanda e quella tra il Belgio e la Francia.
Ad Evian i ministri di Spagna, Francia, Italia, Gran Bretagna
e Germania hanno anche affrontato i problemi legati al traffico
di stupefacenti, alla criminalita' organizzata e al terrorismo.
E proprio su quest'ultimo punto i cinque hanno concordato
unanimemente di dare il via ad un sistema d'allerta che consenta
ai servizi di intelligence dei cinque paesi di scambiarsi le
informazioni ogni qualvolta si verifichi in ciascuno stato
membro un furto di armi ed esplosivi che potrebbero essere
utilizzati per un attentato terroristico. E all'unanimita' hanno
deciso di creare un ''sistema di protezione integrato'', che
prevede, tra l'altro, il controllo della fabbricazione, del
trasporto, dello stoccaggio e dell'utilizzo degli esplosivi
commerciali.
Un altro passo dunque verso il rilancio di quell'azione
comune europea bloccata dall'esito dei referendum. ''L'Europa si
e' venuta a trovare in una situazione di crisi - dice lo
spagnolo Jose' Antonio Alonzo - da questo vertice, invece, e'
emersa la volonta' chiara di continuare a costruire almeno
un'Europa della sicurezza, della liberta' e della giustizia''.
(ANSA)
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