Antigone si č fermata a Firenze

articolo - italia - - Carta - Anna Pizzo - Diritti e Giustizia

[12/11/02]

"Il lupo perde il pelo ma non il vizio" è un proverbio un po' abusato ma calza come un guanto alla situazione che qui riportiamo, presa di sana pianta dalle agenzie: ''Misure di sicurezza e vigilanza finalizzate a ''prevenire e impedire qualsiasi atto di turbativa che possa destabilizzare le condizioni di sicurezza all'interno degli istituti di pena'' ad opera di movimenti facenti capo all'associazione Antigone e ad organizzazioni anarco insurrezionaliste. A disporle sarebbe stato il Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria con una nota riservata ai provveditorati regionali. Secondo notizie pervenute al Dap da ''Organo ufficiale informativo'', infatti, ''movimenti facenti capo all'associazione Antigone e ad organizzazioni anarco- insurrezionaliste paventano la possibilità di mettere in atto manifestazioni di protesta contro la 'situazione repressiva' del sistema carcerario, contro il regime di carcerazione speciale (41 bis) nonché iniziative di solidarietà in favore dei 'militanti prigionieri' allo scopo di risvegliare l'interesse della classe politica''. Per questo il Dap, nella nota riservata, avrebbe invitato i provveditorati a ''sensibilizzare adeguatamente le direzioni degli istituti penitenziari'' ad adottare tutte quelle misure di sicurezza e di vigilanza ''ritenute utili e consentite'', per prevenire qualsiasi atto di turbativa. Il Dap avrebbe consigliato anche di sensibilizzare il personale di polizia penitenziaria e in modo particolare il personale preposto ai servizi di sentinella, interno sezioni, portineria e colloqui al fine di richiedere massimo zelo e scrupolo nell'adempimento dei propri doveri istituzionali".

Non si è giustamente spento (e come potrebbe?) l'eco delle bestialità concepite in qualche sottoscala del Viminale (Dap o De Gennaro, poco cambia) sui "terroristi" calati a Firenze da ogni parte d'Europa, ed ecco che ci risiamo. Tocca all'Associazione Antigone, da anni impegnata sul piano della giustizia e, più di recente, in una campagna di denuncia del ruolo assai poco trasparente del Dap. Ecco dunque che il mirino viene puntato sulle carceri, perché, dopo le iniziative del mese scorso cadute nella melma immobile dei ministeri, nulla è cambiato. Colpa dei "sobillatori", disse allora Castelli: lo ha ricordato il 6 sera, durante l'iniziativa di apertura del forum europeo, Franca Rame a Firenze. Sottolineando come anche lei e Dario Fo, che durante un presidio fuori dal carcere di Regina Coeli a Roma, dissero parole di buon senso sulle condizioni dei detenuti, vennero additati dal ministro come fomentatori di rivolte.

Povero lupo, costretto a essere paragonato di volta in volta a personaggi inqualificabili di ogni risma. Una proposta alle associazioni animaliste: una grande campagna per salvare Ezechiele e compagni dalla politica, dalla polizia e dai media.