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L'Fnsi: "In Italia libertà di stampa a rischio" e il Corriere denuncia le pressioni

articolo - italia - - L'Unità - - Media e comunicazione

[03/05/02] L'informazione italiana è sempre più a rischio. A lanciare l'allarme, alla vigilia della giornata Onu per la libertà di informazione e due giorni prima della mobilitazione indetta dall'Ulivo e alla quale hanno aderito anche i "girotondini", è stato il segretario della Federazione nazionale della stampa (Fnsi), Paolo Serventi Longhi. Ma un segnale d'allarme è arrivato oggi anche dal più importante giornale italiano, il Corriere della Sera, al centro, negli ultimi giorni, di manovre finanziarie e pressioni politiche da parte di uomini vicini al presidente del Consiglio. «La situazione della libertà di stampa, in Italia è pessima», è stato il grido d'allarme lanciato da Serventi Longhi, a margine di un convegno su «guerra ed informazione», organizzato a Firenze da Informazione senza frontiere, Fnsi e Regione Toscana. «Il governo - spiega Serventi Longhi - si appresta a presentare una proposta di legge sul conflitto di interessi che non è affatto soddisfacente e che io giudico una presa in giro». E questo è un «elemento assolutamente condizionante sia per l'emittenza televisiva che per la carta stampata, in una situazione in cui la pluralità delle voci, delle espressioni, rischia di ridursi ulteriormente». «Già oggi, con il controllo, da parte del presidente del consiglio, del 95% dell'informazione televisiva, si è creata una situazione pesante, direi drammatica rispetto al pluralismo». Pluralismo «che è affidato alla professionalità dei direttori del servizio pubblico e di Mediaset». E non è tutto: «E' chiaro che anche nella carta stampata è a rischio il pluralismo». Infatti «oggi io considero i giornali italiani divisi quasi tutti in cinque grandi gruppi editoriali: di questi almeno tre sono vicini al centrodestra». E «questa situazione non consente, se non in minima parte, la diffusione delle opinioni contrarie a quelle del governo e della maggioranza». Dati, fatti, leggi sbagliate. La replica del governo evita tutto questo. E si limita a ribattere a Serventi Longhi che la sua battaglia ha "carattere politico" e non sindacale. «Le sue allucinanti dichiarazioni sulla situazione dell'informazione nel nostro Paese non possono che inquadrarsi in una vera e propria strumentalizzazione in difesa di interessi politici di parte». Tornando alla situazione di via Solferino, è stato Raffaele Fiengo, componente del comitato di redazione del quotidiano, a rompere il silenzio. «Vi chiedo ufficialmente che la libertà del Corriere della Sera non sia intaccata» ha detto Fiengo intervenendo nel corso dell'assemblea dei soci di Hdp, che controlla la Rcs, editore del quotidiano. Sabato sarà la giornata delle «Piazze per la libertà»: iniziative in tutta Italia per la libertà di espressione, di informazione e di satira, contro il «pensiero unico». È l’avvio di tante forme di manifestazioni all’insegna dell’unità tra forze politiche, movimenti e personalità del mondo dello spettacolo e della cultura: l’Ulivo i Girotondi per la democrazia, l’Italia dei Valori, le Acli, l’Arci, Legambiente, Reporter senza Frontiere (allarmati per la situazione italiana), l’associazione «Articolo 21 liberi di» (che raccoglierà firme per l’appello a Ciampi, che si può leggere sul sito www.articolo21liberidi.org), gli edicolanti, la Cgil poligrafici . Gli appuntamenti più importanti: a Milano alle 15 al Palasesto di Sesto san Giovanni con Piero Fassino e Francesco Rutelli; a Firenze alle 10,30 al caffè «Giubbe Rosse» in piazza della Repubblica: parteciperanno il ds Vannino Chiti, Paolo Serventi Longhi e Ennio Remondino; a Roma dalle 21 in piazza del Pantheon ci saranno il segretario Ds Fassino, Paolo Gentiloni della Margherita e il segretario verde Alfonso Pecoraro Scanio, ma parteciperanno anche Paola Pitagora, Sabina Guzzanti, Sergio Zavoli, Massimo Ghini, Manuela Kustermann, forse anche Sabrina Ferilli. A Bologna alle 15 in piazza Santo Stefano. Banchetti e sit in in tantissime città: Reggio Emilia, Parma, Mestre, Padova, Prato, Piombino, Pescara, Ancona, Chieti, Avezzano, L’Aquila, Napoli, Lecce, Matera, Palermo, Cagliari e altre ancora. La Sinistra Giovanile canterà «100 volte Bella Ciao) in cento piccole iniziative nelle città. Rifondazione manifesterà a Napoli per il salario euroepo e per lanciare il referendum contro la modifica dell’articolo 18.


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