Rai, Santoro sfida Marano. "I suoi piani sono confusi".

Gasparri: "La rete federalista è nei patti"

Il conduttore: "Viene da dire, mamma li turchi" Critiche dall'Ulivo per l'attacco al giornalista

articolo - italia - - La Repubblica - - Media e comunicazione

[14/05/02] ROMA - "Mamma li turchi". Michele Santoro accoglie con ironia il progetto della nuova RaiDue che Antonio Marano, direttore del canale, ha illustrato ieri in una intervista a Repubblica. Marano vuole dividere RaiDue in tre. In alcune fasce orarie, cioè, il canale trasmetterà un programma per il Nord; uno, diverso, per il Centro; e un altro ancora per il Sud. Altro obiettivo di Marano è sostituire il programma di Santoro, il venerdì, con uno spettacolo sul modello di "Saranno famosi". Santoro - che dovrebbe traslocare al giovedì, o addirittura su un altro canale, RaiTre - venderà cara la pelle e ieri ha scritto ai vertici Rai per chiedere assoluta chiarezza sul suo destino: "Per ora i piani di Marano mi sembrano un po' confusi. E' vero, bisognerà delineare bene il profilo della nuova rete. Ma se devo giudicare dalle prime parole di Marano, mamma li turchi...". Il diessino Giuseppe Giulietti ricorda gli ascolti di Santoro ("il 18% contro l'11 che raggiunge RaiDue in media") e si chiede quali "fuoriclasse" il nuovo direttore voglia ingaggiare per eguagliare questi risultati. Roberto Natale, segretario del primcipale sindacato dei giornalisti della Rai (l'Usigrai), nota che il segnale di RaiDue "non è frazionabile", come invece quello di RaiTre. Gli inserzionisti pubblicitari, inoltre, potrebbero abbandonare un canale privo di una sua unità. "Questa rete federale costerà una tombola", avverte Vita. Un via libera a Marano arriva, invece, dal ministro Gasparri: "Il vertice della Rai ha già deciso che RaiDue sarà federale, obiettivo che dovrà pure essere raggiunto". Michele Bonatesta di An non ha niente da obiettare al ridimensionamento di Santoro, mentre invita Marano a non seguire la sirena del facile spettacolo: meglio la qualità. E' polemica anche sul Tg1, che domenica ha mandato in onda un servizio sul primo compleanno del governo Berlusconi senza mai dare la parola ad esponenti dell'Ulivo. Il diessino Falomi chiede che il direttore del telegiornale Mimun sia ascoltato dalla commissione parlamentare di Vigilanza Rai. Gentiloni (Margherita) avverte che giornalisti vicino al Polo potrebbero approdare alle vicedirezioni delle principali testate e acquisire la delega all'informazione parlamentare, "una soluzione inaccettabile". Oggi, intanto, andrà in commissione di Vigilanza il direttore generale della Rai Saccà per rispondere, tra l'altro, sulla gara di appalto che ha assegnato alla "Nexus" (cioè a Cirm e Datamedia) i sondaggi della Rai. Datamedia, com'è noto, è società vicina al premier Berlusconi.