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Europarlamento sul caso Sofri: "Deve essere scarcerato"

Strasburgo ha approvato una risoluzione che sollecita la liberazione dei detenuti che si sono riscattati

articolo - europa - - - La Repubblica - - Caso Sofri

[05/09/03]

STRASBURGO - I detenuti che si sono riscattati attraverso un'adeguata attività civile e sociale dovrebbero essere rilasciati. A lanciare l'invito è il Parlamento di Strasburgo, che ha approvato una risoluzione in favore della scarcerazione dell'ex leader di Lotta Continua, Adriano Sofri.

All'interno del documento è contenuto un emendamento che invita gli stati membri a considerare "l'effettiva legittimità del protrarsi della detenzione" per quei detenuti che dimostrino il loro "avvenuto recupero" e la loro "positiva reintegrazione sociale". E come esempio eloquente, l'emendamento cita il caso italiano di Sofri.

Il provvedimento, proposto da radicali e verdi, è stato approvato con 374 voti a favore e 62 contrari come una misura utile a risolvere l'affollamento carcerario. Fra i sostenitori dell'emendamento anche il presidente della Margherita Francesco Rutelli, il capogruppo di Forza Italia a Strasburgo Antonio Tajani, il sindaco Ds di Roma Walter Veltroni, il segretario di Prc Fausto Bertinotti, il presidente dei comunisti italiani Armando Cossutta e l'ex-segretario Ppi Franco Marini.

Il testo prende spunto dal graduale deterioramento della condizione dei detenuti in alcuni Paesi europei, in particolare Italia, Portogallo, Belgio e Francia. E afferma che "anche in base ai principi di legalità, di democrazia e rispetto dello stato di diritto debba essere maggiormente considerata dalle autorità nazionali competenti l'effettiva legittimità del protrarsi della carcerazione dei detenuti il cui vissuto carcerario e la cui attività civile e sociale dimostrino compiuta la funzione della detenzione quale strumento di recupero e di positiva reintegrazione sociale".

"Particolarmente eloquente - si rileva nell'emendamento - è il caso italiano di Adriano Sofri, cosi come è stato ed è riconosciuto da massime autorità dello stato, dalla maggioranza assoluta dei parlamentari e dai più autorevoli organi di stampa di opposte tendenze, nonchè da ambienti e personalità autorevoli a livello europeo".

E' la prima volta nella storia dell'Europarlamento che viene indicato un caso specifico quale esempio di una situazione che riguarda migliaia di persone. E anche se il voto di Strasburgo rappresenta solo un invito ai governi, i promotori hanno ipotizzato di riproporne il testo al Parlamento italiano. E hanno preannunciato che lo utilizzeranno per fare pressioni sul Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e sul ministro della Giustizia Roberto Castelli, affinchè sia concessa la grazia all'ex leader di Lotta continua.

Un'iniziativa sul caso Sofri è stata già annunciata per la prossima settimana dai radicali a Roma. "Quello inviato oggi dall'Europarlamento - ha rilevato Pasqualina Napoletano, capogruppo Ds a Strasburgo - è un forte segnale politico per la chiusura, in maniera dignitosa, della lunga e dolorosa vicenda".

Il messaggio in favore della concessione della grazia a Sofri, ha aggiunto Napoletano, "deve indurre il governo italiano e in particolare il suo presidente Silvio Berlusconi a fare un passo nei confronti del guardasigilli Castelli, perché si risolva ad istruire il procedimento secondo quanto previsto dalla Costituzione italiana". "Diamo il benvenuto a questo voto - ha commentato il leader dei verdi europei Daniel Cohn-Bendit - e ora ci aspettiamo che l'Italia ne tenga conto e liberi Sofri".

"Il voto del Parlamento europeo - ha detto il verde Paolo Cento, vicepresidente della commissione Giustizia a Montecitorio - è una ulteriore conferma di come siano mature le condizioni per concedere la grazia ad Adriano Sofri". Secondo l'esponente del partito del Sole che ride "dopo questo voto è ancora più incomprensibile l'empasse in cui si trova oggi l'Italia".


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