Il Papa: vita dura per gli immigrati accoglieteli come vostri fratelli
articolo - italia - - - La Repubblica - Orazio La Rocca - Migranti
[02/12/02] CITTA' DEL VATICANO - «Immigrati, fratelli di Gesù». Per questo - ricorda il Papa - ricevendo ieri in Vaticano oltre 4000 mila esponenti della comunità filippina di Roma - i cristiani devono sentirsi particolarmente chiamati ad accoglierli con dignità e rispetto. Ma anche quanti - credenti, non credenti e uomini di buona volontà, e soprattutto «datori di lavoro» - sono vicini ai più bisognosi. Giovanni Paolo II ne parla nell' aula Paolo VI ai fedeli della parrocchia di santa Pudenziana, che dal '91 è il centro di incontro dei filippini immigrati a Roma. Un' udienza tutta particolare, perché per la prima volta «sostituisce» la tradizionale visita che Wojtyla fa alle parrocchie romane, dopo averne visitate 301 in 24 anni di pontificato. Da ieri, saranno i fedeli delle altre parrocchie - una trentina - a recarsi in Vaticano, evitando così di far affaticare ulteriormente l' anziano pontefice. L' incontro è festoso ed allegro. Tra i più vivaci, i filippini, molti dei quali vestiti con i costumi della loro terra. E, significativamente, proprio rivolgendosi a loro il Papa parla di immigrazione. «Molti di voi - osserva - hanno avuto la possibilità di trovare impiego qui in Italia e hanno raggiunto un livello di vita che gli permette di aiutare le famiglie rimaste in Patria. Per altri invece, e spero che siano pochi, la condizione di immigrati ha portato problemi seri, compresa la solitudine, la separazione dalle famiglie, la perdita dei valori del passato e in certi casi anche la perdita della fede. Non perdetevi d' animo il fatto che siete immigrati vi rende più cari agli occhi di Gesù... continuate sulla strada della solidarietà e della fede». Un pensiero va anche ai datori di lavoro: «Chiedo a quanti vi impiegano di darvi il benvenuto e di amarvi come carissimi fratelli e sorelle in Cristo». Ieri, intanto, il virologo Luc Montagnier - intervistato dal Tg4 - ha confermato di aver suggerito a Wojtyla durante una udienza in Vaticano il giugno scorso, di curarsi il Parkinson con l' estratto di papaya. «Non so se l' ha fatto - puntualizza Montagnier - ma io gliel' ho detto».
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