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07/12/05 Tra islamofobia e antisemitismo

Andrea Boraschi, Luigi Manconi - L'Unità

Periodicamente, in coincidenza con l'aggiornamento dei principali dizionari d'italiano, spunta qualche pezzo di colore, tra le pagine dei giornali, che censisce i neologismi entrati a pieno titolo tra i lemmi della nostra lingua. Chissà se i prossimi aggiornamenti registreranno un ampio impiego di «islamofobia». Chissà se questa parola troverà, in futuro, ulteriore ragion d'essere: se la sua fonìa corrisponderà a una sostanza - un clima d'opinione, umori diffusi, atteggiamenti collettivi - di una certa consistenza: o se, auspicabilmente, la sua parabola si rivelerà breve e trascurabile...

24/11/05 Aborto, contro la solitudine non servono i «missionari»

Andrea Boraschi, Luigi Manconi - Unita'

«Trovo scandaloso il medico di famiglia che non si occupa di far prendere alla donna una decisione consapevole, ma lascia il certificato per l´aborto in portineria. Di mezzo c´è la vita di un bambino. Io parlo così: la vita di un bambino». A «parlare così» è Giuliano Amato, tra i primi laici, in Italia, a essersi espresso in termini critici sulle procedure di applicazione della legge 194. «Ma è mai possibile - aggiunge Amato - che non si possa dire che alcuni comportamenti emersi in seguito all'approvazione di una legge giusta sono sbagliati? Oppure dobbiamo sempre dirci: “Taci, il nemico ti ascolta”? Come se ogni vicenda della vita fosse un pezzo di guerra civile con i fascisti, da una parte, e gli antifascisti, dall´altra».

09/11/05 L’amore (negato) ai tempi della Bossi-Fini

Andrea Boraschi, Luigi Manconi - L'Unità

Prendiamo due storie diverse. Quella di Korima, togolese, in Italia dal 2002. Poco più di trent'anni e una vita segnata da persecuzioni politiche, torture, minacce, familiari uccisi. Sul corpo le cicatrici di un colpo alla schiena che gli ha perforato la clavicola, e i segni delle percosse, delle frustate, delle ingiurie: una sorta di mappa del terrore scatenato per oltre trent'anni, in Togo, dal regime di Gnassingbé Eyadéma. Poi, un giorno, 5.000 euro di carte false, documenti contraffatti e fughe rocambolesche gli valgono un aereo per Bologna: da dove comincia un persorso incerto e faticoso per ottenere lo status di rifugiato, in un paese, il nostro, dove la legislazione sull'asilo politico è ancora parziale e opaca. Oggi Karima è impegnato in un braccio di ferro estenuante con la burocrazia italiana e con i codicilli della Bossi-Fini. Perchè sua moglie, Nadine vive ancora nel suo paese, sotto minaccia di morte e il loro ricongiungimento è ostacolato da mille cavilli grotteschi e la sua vita rimane appesa ai fili aggrovigliati di una matassa di carte bollate, timbri, certificati assai difficile da dipanare. (...)

24/10/05 Per carità di patria: Castelli, le carceri e la logica del secchio

Andrea Boraschi, Luigi Manconi - L'Unità

Immaginate un tubo che perde, che rischia di allagare una casa; l'acqua cresce e la situazione si fa sempre più difficile. Chiamate un idraulico? Cercate qualcuno che possa, con la massima sollecitudine, riparare il condotto fallato? Ecco, c'è un uomo, in Italia, che ha deciso di destinare i soldi per l'idraulico all'acquisto di quanti più secchi possibile. Non intende riparare la tubatura, no; preferisce arrabattarsi alla meglio mentre l'emergenza non viene neppure attenuata. Questo signore fa il ministro, si chiama Roberto Castelli, è persino ingegnere. Certo, sembra strano e contrario a ogni logica, ma è esattamente così.

11/10/05 Quando la Rete non pesca la democrazia

Andrea Boraschi, Luigi Manconi - L'Unità

La globalizzazione, quel complesso fenomeno di interrelazioni economiche, sociali, culturali per cui il globo sarebbe attraversato da una rete di maglie connettive omologanti e livellanti (e “occidentalizzanti” e “mercantileggianti”): bene, se la globalizzazione è quella roba lì, non esiste. Non esiste proprio. Non siamo i primi a sostenerlo e qualcuno l'ha fatto, da tempo, con argomenti assai consistenti. Non esiste nelle forme da molti ipotizzate; e, soprattutto, non esiste, se con quella misura di “occidente”, che si andrebbe estendendo per il pianeta, si intende un'impronta civile distintiva, un “ethos” peculiare, un tratto culturale e - perchè no? - politico realmente democratizzante e universalizzante.

19/09/05 Le «coppie di fatto sono un fatto» ma contro i Pacs si montano leggende

Andrea Boraschi, Luigi Manconi - L'Unità

Imperversa la buriana, nel dibattito pubblico sui Pacs: e, così, si finisce per dire e scrivere qualunque cosa. Ad esempio, il Sir, il Servizio d’informazione religiosa della Cei, può diramare un comunicato in cui si legge che «non appare in alcun modo giustificabile incutere un “vulnus”, come si diceva nel linguaggio aulico, oppure più sbrigativamente uno “sbrego”, ad una istituzione più che millenaria come la famiglia, come elemento essenziale di civiltà e di civilizzazione, per venire incontro a rivendicazioni di persone o gruppi più o meno significativi»; e così conclude: «bisogna uscire una volta per tutte dalla melassa indistinta del politicamente corretto, dei casi pietosi, dei diritti dei singoli. È tempo di scelte: ognuno le faccia e se ne assuma la responsabilità storica». Bum!, viene da dire...

06/09/05 Chi ha paura dell’omeopatia: ossia, una disputa tra scienza e pregiudizi

Andrea Boraschi, Luigi Manconi - L'Unità

La ricerca pubblicata sull'ultimo numero di Lancet presenta dati che, in prima battuta, appaiono incontrovertibili; la scrupolosa metanalisi condotta da Matthias Egger sembra emettere un verdetto definitivo sull'omeopatia: quel complesso di metodiche terapeutiche equivarrebbe, in termini di valutazione dell'efficacia, a null'altro che all'effetto-placebo. Insomma, invece di assumere un qualsiasi farmaco, a detta di Egger e del suo gruppo, si può bere un po’ d'acqua e zucchero; e se interviene la suggestione del «sapersi curati», se lo si fa con la convinzione di aver assunto una sosta nza di una qualche «capacità medica», la sinergia tra mente e corpo può essere in grado di attivare risorse autoimmunitarie sufficienti a curare un numero significativo di patologie.

26/07/05 Lo strano "caso" di Francesco Romeo

Andrea Boraschi, Luigi Manconi - L'Unità

La “scena del crimine” è questa: un ragazzone di 28 anni, alto un metro e ottantacinque, pesante oltre cento chili, che giace al suolo gravemente ferito, in un cortile, accanto a un muro alto quattro metri. Ha perso conoscenza, è sporco di sangue e sta per esalare il suo ultimo respiro. Ma perchè si trova lì? E perché versa in quelle condizioni

21/07/05 Tutti in prigione (a cominciare da chi parcheggia in seconda fila)

Andrea Boraschi, Luigi Manconi - L'Unità

Nel 1977, Edoardo Bennato, musicista dall'alterna ispirazione e, tuttavia, autore di alcuni brani degni di memoria, cantava con sarcasmo: «In prigione, in prigione!». Un crescendo isterico in cui un giudice e infine una folla imbizzarrita, colti da raptus giustizialista, urlano il loro desiderio di sbattere in galera un po' tutti: «tutti i professori, medici e dottori, notabili e avvocati e tutti i capi dei sindacati, tutti!».

05/07/05 La tirannia degli umori più cupi

Andrea Boraschi, Luigi Manconi - L'Unità

Una stramaledetta coincidenza ha fatto sì che - nello spazio di alcuni giorni - venissero denunciati tre episodi di violenza sessuale a opera di stranieri e ai danni di giovani donne italiane. Sia chiaro: è una di quelle “disgrazie” contro cui poco, pochissimo si può fare. Le grandi correnti dell'opinione pubblica - che fatti di quella natura sollecitano e orientano - non sono certo imbrigliabili e controllabili: tanto meno con strumenti poveri come il buonsenso. E, tuttavia, arrendersi alla tirannia degli umori più cupi, è profondamente sbagliato.

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