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Piccola “fisiologia” dell’immigrazione

In Italia, l'immigrazione è grande questione sociale e straordinaria opportunità materiale e spirituale (sì, spirituale), fatica e risorsa. Vent'anni di pessima gestione e di mediocre - e talvolta ottusa, talvolta feroce - politica l'hanno ridotta a emergenza e allarme sociale. E, allora, facciamo un piccolo esercizio di “applicazione tecnica” e consideriamo una serie di notizie, cattive e (raramente) buone: sarà agevole scoprire la “fisiologia” dell'immigrazione, la sua ordinaria e quotidiana - e intimissima - relazione con la nostra società e con noi stessi.

articolo - italia - - - L'Unità - Andrea Boraschi, Luigi Manconi - A buon diritto - Promemoria per la sinistra

[16/12/04] In Italia, l'immigrazione è grande questione sociale e straordinaria opportunità materiale e spirituale (sì, spirituale), fatica e risorsa. Vent'anni di pessima gestione e di mediocre - e talvolta ottusa, talvolta feroce - politica l'hanno ridotta a emergenza e allarme sociale. E, allora, facciamo un piccolo esercizio di “applicazione tecnica” e consideriamo una serie di notizie, cattive e (raramente) buone: sarà agevole scoprire la “fisiologia” dell'immigrazione, la sua ordinaria e quotidiana - e intimissima - relazione con la nostra società e con noi stessi. (La fonte di queste notizie è, in genere, la benemerita e preziosissima agenzia on-line Redattore Sociale). 1. Era quasi fatta, mancava davvero poco: ma tutto è rimandato, o forse definitivamente compromesso. L'Italia rimane senza una normativa sul diritto d'asilo. Gli emendamenti introdotti da Alleanza Nazionale e dalla Lega al disegno di legge in discussione presso la commissione Affari Costituzionali della Camera hanno avuto come effetto immediato le dimissioni di Antonio Soda da relatore: avranno, probabilmente, come effetto ultimo e decisivo, il varo di una normativa assai arretrata e in odore di incostituzionalità. In altri termini, i richiedenti asilo continueranno a essere trattenuti nei Cpt senza la convalida di un giudice; e per quanti si vedranno rigettare la domanda d'asilo dalla Commissione territoriale ci sarà l'espulsione immediata, anche quando sia stato presentato appello. Sfuma, e in ogni caso viene stravolta, una legge bipartisan, alla cui stesura avevano collaborato l'Alto commissariato Onu per i rifugiati, il Consiglio italiano per i rifugiati e molte delle organizzazioni umanitarie italiane che si occupano di migranti e richiedenti asilo. Una legge che avrebbe finalmente colmato, in modo organico, un indecente vuoto legislativo. Nulla di fatto. 2. Nei giorni scorsi la Conferenza Stato-Regioni ha bocciato il “Documento programmatico 2004-2006” del Governo in materia di immigrazione, perché “enfatizza la lotta alla clandestinità, ma ridimensiona le politiche per l'integrazione”; e perché omette ogni indicazione circa quanti, tra i beneficiari della recente regolarizzazione, si sono visti già negare il rinnovo del permesso per mancanza di un rapporto di lavoro dipendente. 3. Secondo il dossier 2004 della Caritas, nel nostro paese va crescendo la capacità di accettazione di culture diverse dalla nostra. La maggior parte degli intervistati, in una ricerca condotta a Milano, Bologna, Roma, Napoli e Palermo, si dichiara favorevole al fatto che gli immigrati conservino loro usi e costumi; guarda con favore alle coppie miste, al velo islamico, alla costruzione di luoghi di culto che possano accogliere gli stranieri di confessione non cattolica. Lo stesso dossier, tuttavia, evidenzia la difficoltà degli immigrati nel trovare casa: il 57% degli affittuari di 5 città del nord Italia e di 7 del centro sarebbero contrari ad affittare a immigrati. Il record negativo spetta a Bologna (95% degli affittuari contrari ad affittare a immigrati); seguono Perugia (70%), Firenze (62%) e Milano (70%). Appena migliore la situazione a Roma (51%), Genova (52%) e Bari (54%). 4. A Rho, provincia di Milano, il progetto del Comune per la realizzazione di un campo nomadi “sperimentale” per 80 persone ha sollevato forti proteste da parte dei cittadini e di due aziende che hanno sede nell'area limitrofa a quella dove dovrebbe insediarsi il campo. Gli amministratori comunali della giunta di centrosinistra hanno incontrato qualche giorno fa i cittadini contrari alla realizzazione del campo: la mediazione, per ora, appare lontana. 5. Arci, Asgi, Ics e Cir presenteranno un ricorso alla Corte Europea dei diritti umani contro il governo italiano per denunciarne il comportamento tenuto nei confronti dei 37 naufraghi africani raccolti dalla nave tedesca Cap Anamur. Secondo queste associazioni, non sarebbero stati rispettati i principi contenuti nella Convenzione europea dei Diritti umani, sottoscritta anche dall'Italia. “La nostra preoccupazione - ha dichiarato in merito Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'Arci - è rivolta soprattutto alla sorte dei 14 naufraghi reclusi nel Centro di permanenza temporanea di Ponte Galeria per i quali è stata presentata l'istanza per l'asilo costituzionale”. 6. Le domande di asilo nei Paesi industrializzati continuano a calare. È la tendenza che emerge dal rapporto statistico dell'Acnur (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) relativo ai primi nove mesi del 2004. Il rapporto si basa sull'analisi dei dati relativi alle domande di asilo in 36 paesi industrializzati in Europa, America del Nord, Australia, Nuova Zelanda e Giappone. Nell'Unione europea si registra un aumento del 6% delle domande di asilo dal secondo al terzo trimestre 2004, in controtendenza rispetto alla media mondiale. Ma il paragone tra il 2003 e il 2004 conferma la tendenza generale: nel terzo trimestre 2004 le domande sono calate del 20% rispetto allo stesso periodo del 2003. 7. Dopo un'indagine realizzata nei centri di permanenza temporanea (Cpt) con il contributo di parlamentari, immigrati, sacerdoti e avvocati che in questi centri, preclusi alle visite dei giornalisti, hanno ottenuto accesso, la rivista missionaria “Nigrizia” conclude che “c'è da vergognarsi” per le condizioni in cui gli immigrati irregolari sono trattenuti. I cpt sono 12, da Milano a Trapani, da Roma a Lecce, da Agrigento a Torino, più uno in costruzione a Gradisca d'Isonzo (Gorizia). E sono affiancati da 4 centri d'identificazione per coloro che chiedono asilo, assai simili ai Cpt. Sono stati istituiti nel 1998 dalla legge Turco-Napolitano per trattenere e identificare, ai fini dell'espulsione, gli immigrati irregolari trovati sul territorio italiano. Con la legge Bossi-Fini, nel 2002, il tempo massimo di trattenimento è passato da 30 a 60 giorni. 8. A Modena i cittadini extracomunitari vanno al voto. Il 19 dicembre 11.450 immigrati si esprimeranno per eleggere la Consulta comunale dei cittadini stranieri e apolidi residenti in città. Agli elettori, 5.342 donne e 6.108 uomini in regola con il permesso di soggiorno, maggiorenni e senza pendenze penali, spetta eleggere i 22 membri del cosiddetto “Parlamentino”, che resterà in carica cinque anni con il compito di rappresentarli nel rapporto con le istituzioni locali. Una volta insediata, la Consulta eleggerà tra i suoi membri il presidente e il vicepresidente, i quali parteciperanno ai lavori del Consiglio comunale intervenendo alle sedute: hanno, cioè, il diritto di parola, pur non avendo diritto di voto. Le venti liste rappresentano le tante comunità straniere presenti in città. Gli immigrati dei diversi paesi dell'America Latina hanno optato per una lista unitaria, come quelli africani di area francofona. Anche gli studenti universitari africani presentano una propria rosa di candidati. Sotto l'insegna della pace, un lista attinge i suoi candidati da aree geografiche sparse nei diversi continenti; un'altra, apertamente multietnica, nasce dalle classi dei corsi d'italiano del Centro territoriale permanente. 9. Rudimenti di lingua araba per carabinieri e polizia municipale. L'idea è del Comune di Sesto San Giovanni (Milano), che ha dato il via al progetto tramite l'Ufficio scuole civiche di lingue e il Settore Cultura del Comune. Gli iscritti sono già 22 tra carabinieri e agenti di polizia municipale e, da novembre a maggio, entreranno in aula per due lezioni settimanali di un'ora e mezza. L'obiettivo del corso, come spiegano all'Ufficio scuole civiche del Comune, è “dare agli agenti gli strumenti per entrare in contatto con i tanti immigrati di lingua araba”. Ai docenti, quindi, il compito di un insegnamento mirato alle esigenze di carabinieri e polizia municipale: imparare a formulare domande semplici per il riconoscimento degli stranieri, leggere i documenti delle persone, ma anche dare informazioni sui servizi pubblici, accogliere richieste di soccorso, indicare strade e luoghi. Come si vede, molto cambia. Prestiamo orecchio, aguzziamo la vista.


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