Usa, approvato l'Homeland Security. Ora gli hacker rischiano l'ergastolo
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[21/11/02] Con un consenso non troppo lontano dall’assoluta unanimità – 90 voti contro 9 – il Senato degli Stati Uniti ha approvato martedì sera il provvedimento di creazione del nuovo Dipartimento per la Sicurezza Patria. Ed ora si prevede che il presidente Bush apponga la sua firma prima della fine del mese, trasformando in legge un progetto destinato ad unificare oltre 22 separate agenzie in un gigantesco apparato di informazione e repressione con oltre 170 mila dipendenti.
Numerosi (e piuttosto pesanti) saranno – non solo per i cittadini Usa - gli effetti sulla “vita on line”. Oltre a prevedere la pena dell’ergastolo per quegli hacker che si rendano indirettamente responsabili di eventi tragici, infatti, la nuova legge aumenta notevolmente le possibilità di intervento e spionaggio su ogni tipo di attività in Rete, moltiplicando tutte le misure di sicurezza e di controllo.
Nel corso della discussione congressuale, sono stati aboliti alcuni dei provvedimenti divenuti oggetto di più roventi polemiche. Primo fra tutti, il cosiddetto TIPS (Terrorist Information Prevention System), un sistema computerizzato che, concepito dall’Attorney General John Ashcroft, puntava a sollecitare e raccogliere – in quello che molti hanno definito un gigantesco ed aberrante apparato di delazione - le anonime denunce ed i sospetti dei cittadini. Ma anche nella sua ultima ed epurata versione, la legge continua ad incontrare l’opposizione d’ogni organizzazione dedita alla difesa della privacy on line.
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