Presentazione e recensioni del libro di Andrea
Boraschi e Luigi Manconi
La
vicenda di Piergiorgio Welby ha posto al centro del dibattito pubblico
la riflessione sul confine tra vita e morte e sulla libertà
dell’individuo di fronte al termine dell’esistenza.
Questo libro offre un’occasione per approfondire questi temi
e propone al pubblico italiano un contributo essenziale: la voce
dei medici. Il volume presenta la prima ricerca nazionale sull’opinione
della classe medica nei confronti del Testamento biologico. L’indagine
raccoglie un ricco corpus di dati sull’accanimento terapeutico,
la libertà di cura, il delicato rapporto tra medico e paziente.
Introdotto da un saggio scritto a quattro mani da Luigi Manconi
e Andrea Boraschi, il libro contiene due contributi di Ignazio R.
Marino e Stefano Rodotà.
Il Dolore e la Politica
Andrea Boraschi, Luigi Manconi
Bruno Mondadori - Anno 2007 - Pagg. 208
Euro 13,00
ISBN 9788861590052
Indice
Scialo di dolore e autodeterminazione, di Andrea Boraschi e
Luigi Manconi
La legge e i dilemmi della libertà, di Stefano Rodotà
Testamento biologico: i diritti dei malati e l’operato dei
medici, di Ignazio R. Marino
I medici e le dichiarazioni anticipate di volontà. Rapporto
di ricerca, di Enzo Campelli ed Enza Lucia Vaccaro
Appendice. Grafici e tabelle
Un modello di Testamento biologico
La
vicenda di Piergiorgio Welby ha posto al centro del dibattito pubblico
la riflessione sul confine tra vita e morte e sulla libertà
dell’individuo di fronte al termine dell’esistenza.
Questo libro offre un’occasione per approfondire questi temi
e propone al pubblico italiano un contributo essenziale: la voce
dei medici. Il volume presenta la prima ricerca nazionale sull’opinione
della classe medica nei confronti del Testamento biologico. L’indagine
raccoglie un ricco corpus di dati sull’accanimento terapeutico,
la libertà di cura, il delicato rapporto tra medico e paziente.
Introdotto da un saggio scritto a quattro mani da Luigi Manconi
e Andrea Boraschi, il libro contiene due contributi di Ignazio R.
Marino e Stefano Rodotà.