Civitavecchia: detenuto polacco muore suicida
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[23/09/04] Un detenuto polacco di 45 anni si è ucciso nel carcere Aurelia, a Civitavecchia. Al momento si ignorano le modalità e i motivi del suicidio, avvenuto ieri e di cui si è venuti a conoscenza oggi. Il deputato dei Ds Pietro Tidei ha rivolto un’interrogazione urgente al ministro di Grazia e Giustizia Roberto Castelli, chiedendo di conoscere particolari precisi sull’accaduto. L’esponente del centrosinistra ha sottolineato che "i numerosi analoghi precedenti pongono inquietanti interrogativi sulle condizioni della detenzione e sui livelli di vigilanza, in particolare in considerazione delle ricorrenti proteste degli agenti di custodia e dei sindacati che li rappresentano, che da tempo rivendicano un adeguamento degli organici al numero dei detenuti, denunciano il sovraffollamento della struttura penitenziaria e una serie di carenze organizzative".
La direttrice: "suicidio inspiegabile"
"Una vicenda che ci ha colpito profondamente, non solo noi operatori del penitenziario, ma anche tutti i detenuti". Silvana Sergi, direttrice del carcere di via Tarquinia, commenta così il suicidio di M.C., polacco di 45 anni, che si è tolto la vita impiccandosi con la cintura dei suoi pantaloni all’interno della sala hobby della casa circondariale. Apparentemente, l’uomo non aveva nessun motivo per compiere l’insano gesto, anche perché aveva ormai scontato quasi completamente la sua pena.
"Era stato condannato per omicidio - spiega la Sergi - e doveva scontare gli ultimi cinque anni, ma sarebbero stati i più tranquilli, perché erano già state avviate le pratiche per il permesso di uscita e rientro la sera". Adesso si dovrà svolgere l’autopsia, la quale però verrà eseguita solo all’arrivo dei congiunti in Italia.
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