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Carceri: Pisapia (Prc) , priorità a sanzioni diverse detenzione

CHI SCONTA LA PENA IN CARCERE HA IL 7O PER CENTO DI RECIDIVITA'

notizia - italia - - - Ansa - - Carcere

[24/11/05] (ANSA) - ROMA, 18 NOV - Creare sanzioni penali diverse dalla detenzione per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri e i tempi enormemente lunghi dei processi ''senza mai limitare le garanzie''. Per Giuliano Pisapia, responsabile giustizia di Prc, sara' questa una delle principali priorita' per il centrosinistra in caso di vittoria al prossimo appuntamento elettorale. Concludendo a Roma un convegno sulla riforma del codice penale e del sistema penitenziario, l'esponente di Prc ha ribadito che ''bisogna essere capaci di conciliare il garantismo, che e' parte integrante della sinistra, con la celerita' e l'efficienza della Giustizia, e ha insistito sulla necessita' di prevedere soluzioni alternative al CARCERE per l'esecuzione della pena. Citando dati del Ministero della Giustizia, Pisapia ha detto che chi sconta la pena in CARCERE ha il 70 per cento di recidivita', mentre per chi accede a misure diverse (detenzione domiciliare durante il fine settimana, lavori socialmente utili, o finalizzati al risarcimento del danno alle vittime) il tasso scende al 3 per cento. In base alle previsioni - ha detto - ne deriverebbe una diminuzione della popolazione carceraria che consentirebbe un risparmio di oltre tre milioni di euro da destinare all'organizzazione telematica del sistema giudiziario, e all'assunzione di educatori, assistenti sociali, sociologi e medici per rendere migliore la vita di detenuti, operatori e polizia penitenziaria. ''Non accetteremo piu' - ha concluso - situazioni che pensano di risolvere i problemi della sicurezza introducendo nuovi reati o inasprendo le pene perche' questo tipo di politica si e' dimostrato controproducente e dannoso, ma rafforzeremo gli istituti per il reinserimento sociale dei detenuti. Bisognera' anche incidere sulla legge sugli stupefacenti, perche' nessun tossicodipendente deve scontare la pena in CARCERE, e riflettere sull'attuale legge sulla immigrazione che in alcuni punti e' addirittura criminogena''.(ANSA).


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