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Sassari: prigionieri di un carcere da abbattere

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[23/09/04] L’Unione Sarda, 20 settembre 2004 Precipita la situazione di San Sebastiano, "carcere in imminente chiusura", ma da tempo immemorabile. Se ne parlerà nell’aula dello Sciuti, dove il consiglio provinciale sarà invitato a discutere e, possibilmente, ad approvare un ordine del giorno sulla gravissima condizione del penitenziario sassarese. A proporre l’ordine del giorno all’assemblea sarà, ancora una volta, il consigliere Antonello Unida, la cui protesta a favore della dismissione del carcere sassarese lo ha portato più volte ad azioni eclatanti, sia all’interno della sala consiliare, che davanti alla porta del penitenziario. Né l’esponente provinciale aveva dimenticato la triste condizione di San Sebastiano, dei suoi ospiti e degli agenti penitenziari, in occasione della visita ufficiale in città del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, al quale aveva chiesto un intervento umanitario "per guarire una vecchia ferita, rappresentata dalla presenza del carcere al centro di una città, che sembra anestetizzata dall’abitudine". Ora dovrà essere l’intero consiglio a farsi carico del problema. Sono anni che viene chiesto a gran voce un nuovo penitenziario. Se ne era addirittura prevista la localizzazione fuori dalla città, si parlava anche di risorse finanziarie, che poi si sono liquefatte come neve al sole. Se ne era riparlato a livello ministeriale, quando dal Governo nazionale erano pervenute nuove promesse. Ma, ancora una volta, i tempi biblici delle opere pubbliche l’avevano fatta da padrone. E a niente erano valsi i fatti gravissimi di alcuni anni fa che testimoniavano una condizione di sofferenza all’interno della struttura carceraria e che avevano sconvolto la vita all’interno del penitenziario. Di fronte alla situazione esplosiva che continua a segnare le condizioni carcerarie della vecchia struttura di San Sebastiano, la Provincia non potrà in alcun modo fingere di niente. È vero, infatti, che, sotto il profilo delle competenze, l’amministrazione provinciale non viene particolarmente toccata dal problema. Ma, in questa circostanza, ci si trova di fronte ad un fatto morale, che dovrebbe coinvolgere tutte le istituzioni del territorio, compresa quindi la Provincia.anche in considerazione che rappresentanti di tutte le forze politiche, di volta in volta, si sono preoccupate dell’invivibilità del carcere sassarese, realizzato come una fortezza medioevale oltre 160 anni fa, ed attualmente esempio di un degrado che lo fanno somigliare alle carceri sudamericane "dove la sopravvivenza è la prima preoccupazione quotidiana dei detenuti". Per non parlare poi delle condizioni in cui sono costretti ad operare gli agenti ed il personale penitenziario, con organici scarsi e scarsamente motivati. Di fronte all’ordine del giorno in discussione martedì, il Presidente Franco Masala inoltre dovrebbe ricordare le promesse del Ministro Beppe Pisanu, che proprio nella sala dello Sciuti assicurò che entro il 2004 il problema sarebbe stato risolto e che sarebbero state ritrovate le risorse finanziarie per il nuovo carcere, dirottate in altre province italiane per ragioni di superiore interesse nazionale. Il 2004 sta per finire, ma di soldi neanche un centesimo di euro si vede all’orizzonte di San Sebastiano.


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