Da oggi in libreria il "Primo Rapporto sullo stato dei diritti in Italia"
Il primo rapporto periodico sullo stato di attuazione dei diritti fondamentali della persona e delle garanzie poste a protezione delle minoranze. Pensato per valutare e misurare il riconoscimento e l’attuazione dei diritti e delle garanzie correlati al pieno esercizio delle prerogative fondamentali della persona: dalla libertà personale alla libertà di movimento, dalla libertà religiosa alla libertà sessuale, alla libertà dalle discriminazioni e dalle violenze.
Tra i temi trattati, disabilità, omosessualità e diritti, il pluralismo religioso, minoranze, migrazioni e integrazioni, profughi e richiedenti asilo, giustizia e garanzie, libertà di espressione e informazione, dati sensibili, riservatezza e diritto all’oblio. E ancora: la tutela dei minori, l’istruzione e la mobilità sociale, la libertà femminile e l’autodeterminazione, il diritto alla salute e la libertà terapeutica, le garanzie del lavoro e quelle del reddito, la protezione dell’ambiente.
"Primo Rapporto sullo stato dei diritti in Italia"
L'Articolo3 - Rapporto sui diritti in Italia
L’articolo 3
Al Salone dell’Editoria Sociale (Roma 16-19 ottobre)
Primo Rapporto sullo stato dei diritti in Italia
Promosso da A Buon Diritto. Associazione per le libertà.
A cura di Stefano Anastasia, Valentina Calderone, Lorenzo Fanoli
Prefazione di Luigi Manconi
Roma, domenica 19 ottobre, ore 18.00
Salone dell’Editoria Sociale, Sala B, Porta Futuro (Testaccio), via Galvani 106
Intervengono
Luigi Manconi, Antonio Marchesi, Stefano Rodotà, Ivan Scalfarotto
Modera Valentina Calderone
La tutela e l’effettività dei diritti umani non è affare esotico che riguarda lande e continenti lontani.
Al contrario, è bene partire da noi, prima di andare in giro per il mondo a predicarne il valore e l’urgenza. L’articolo 3 è un resoconto e un progetto politico. Il progetto politico della Costituzione repubblicana
e del principio d’uguaglianza scritto in nome della dignità e dei diritti di ogni essere umano
(dalla prefazione di Luigi Manconi).
Arriva il primo rapporto periodico sullo stato di attuazione dei diritti fondamentali della persona e delle garanzie poste a protezione delle minoranze. Pensato per valutare e misurare il riconoscimento e l’attuazione dei diritti e delle garanzie correlati al pieno esercizio delle prerogative fondamentali della persona: dalla libertà personale alla libertà di movimento, dalla libertà religiosa alla libertà sessuale, alla libertà dalle discriminazioni e dalle violenze.
Tra i temi trattati, disabilità, omosessualità e diritti, il pluralismo religioso, minoranze, migrazioni e integrazioni, profughi e richiedenti asilo, giustizia e garanzie, libertà di espressione e informazione, dati sensibili, riservatezza e diritto all’oblio. E ancora: la tutela dei minori, l’istruzione e la mobilità sociale, la libertà femminile e l’autodeterminazione, il diritto alla salute e la libertà terapeutica, le garanzie del lavoro e quelle del reddito, la protezione dell’ambiente.
Scritti di: Daniela Bauduin, Valentina Brinis, Valentina Calderone, Valeria Casciello, Angela Condello, Ulderico Daniele, Angela De Giorgio, Silvia Demma, Valeria Ferraris, Domenico Massano, Caterina Mazza, Ezio Menzione, Paolo Naso, Giovannna Pistorio, Federica Resta, Mauro Valeri. Contributi e approfondimenti di: Alessandro Leogrande, Eligio Resta.
Luigi Manconi
Questa mattina alle 3:40 ho ricevuto un sms da Cuba: Patrizia e Paolo Brusadelli mi scrivevano che il loro figlio, Giulio, 34 anni, era finalmente stato liberato. Il giovane uomo il 3 marzo scorso era stato arrestato perché trovato in possesso di 3,5 grammi di marijuana e condannato a 4 anni di carcere per "traffico". Brusadelli soffre da quasi vent'anni di una grave sindrome maniaco-depressiva che, una volta recluso nel carcere di Santiago, è precipitata fino a ridurlo in uno stato catatonico. Dimagrito in maniera spaventosa, da settimane si sottrae al cibo, alle cure, a qualunque comunicazione verbale. Così che la sua stessa incolumità fisica è in grave pericolo. Questo ha fatto sì che un caso giudiziario si sia trasformato in una drammatica vicenda umanitaria. Grazie all'intelligente tenacia dei suoi genitori, dell'avvocato Grazia Volo, del sottosegretario agli Esteri Mario Giro, di tutto il personale dell'ambasciata italiana a Cuba, e alla grande disponibilità dell'ambasciata cubana a Roma, la vicenda si è infine conclusa positivamente. Ora c'è solo da augurarsi che Giulio Brusadelli possa rapidamente veder migliorare le proprie condizioni generali di salute.
PASSAGGIO A LIVELLO
Riforme: resistenze nobili e meno nobili
Ubaldo Pacella
La modifica dello status quo in politica e non solo, costituisce in Italia una novità davvero insopportabile per troppi noti. Il nostro è un Paese in cui tutto è apparentemente mobile e possibile, tranne operare modifiche reali: di fronte a queste c’è la granitica certezza che si salvino interessi, culture, resistenze trasversali nell’illuminante versione di Tomasi di Lampedusa.
Voglio essere esplicito in un’intricata ragnatela, molto apparente, costruita con un gioco di specchi dal vago sapore illuminista attraverso il quale rifulgono i principi teorici, mentre restano nascoste nell’ombra le motivazioni indicibili, o che comunque vanno celate al popolo minuto.
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Cannabis terapeutica, in Italia è ancora un diritto negato
Nel dossier presentato da Luigi Manconi le difficoltà dei pazienti a reperire farmaci a base di cannabis. Nel 2013 solo 60 persone hanno ottenuto l'autorizzazione ad importare questi farmaci. Pronto un disegno di legge per semplificare e agevolare i meccanismi per la produzione, importazione, prescrizione e dispensazione di farmaci a base di cannabis
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Il documentario “Terra di Transito” ha vinto il premio Terre Di Nessuno
Il documentario “Terra di Transito” prodotto dall'associazione A Buon Diritto e dall’Istituto Luce – Cinecittà con il patrocinio di Amnesty International, il sostegno di Open Society Fondation, la regia di Paolo Martino, ha ricevuto dalla giuria del Nuovo Cinema Aquila a Roma il premio Terre Di Nessuno, Ritratti Marginali. Queste le motivazioni: "per l’originalità del punto di vista con cui è stata trattata la realtà dei rifugiati politici provenienti dalle zone calde del medio oriente e dei paradossi burocratici europei in cui rimangono imbrigliati, riuscendo a restituire dignità alle comunità in fuga dalla guerra."
Il film verrà proiettato nuovamente a Roma, con la partecipazione di Moni Ovadia, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, giovedì 20 giugno alle ore 21, nella sede del MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo.
Terra di Transito Official trailer
PASSAGGIO A LIVELLO
Grilli, Masanielli & manganelli (mediatici)
Ubaldo Pacella
Sociologia politica in soccorso di un’immagine dell’Italia che muove alle lacrime molto più che al rimpianto.
Gli analisti e commentatori si sono soffermati, sino ad oggi, in iperboliche valutazioni sulle prossime elezioni europee, nonché sulle conseguenze che queste potranno produrre nei vari contesti nazionali. Per noi in un’Italia alla disperata ricerca di un filo cui aggrapparsi per evitare il naufragio.
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Il compito della politica e quello di una mamma
Luigi Manconi e Valentina Calderone
CONSIDERIAMO DUE FRASI DI PATRIZIA MORETTI, MADRE DI FEDERICO ALDROVANDI. La prima è di ieri: «Ora tocca alla politica». È proprio così. Patrizia Moretti, per nove anni, è stata parte civile in un processo, testimone pubblica di un dolore infinito, esigente interlocutore soggetti istituzionali, voce che raccontava una verità inconfutabile, immagine di un bisogno insaziabile di giustizia.
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PASSAGGIO A LIVELLO
Sinistrati unitevi
Pubblichiamo, come è costume del nostro sito, un contributo del nostro collaboratore Ubaldo Pacella, pure se dissentiamo.
Ubaldo Pacella
Sinistrati reduci di mille sconfitte politiche, unitevi!
Questo potrebbe essere lo slogan, con l’impudenza che è lecita talvolta al commentatore.
Non me ne vogliano i venti insigni senatori del Partito democratico che hanno apposto la loro firma ad un disegno di legge costituzionale di riforma del Senato.
Un drappello che innalza sgualciti drappi con un rosso d’antan mentre, al di là delle forme e dell’articolato giuridico, si fa portavoce e vessillo di un irrefrenabile conformismo tradizionalista e conservatore.
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ETEROLOGA LIBERA, L'ALBERO DELLA SCIENZA NON DA' LA FELICITA'
Luigi Manconi e Federica Resta
Ma la sentenza di ieri della Consulta sulla fecondazione eterologa è davvero – come scrive Nicoletta Tiliacos - una resa alla legge del desiderio (di genitorialità) e il segno di una subordinazione dell’umanità alla tecnoscienza? Ammettere la fecondazione con gameti esterni alla coppia significa effettivamente, per riprendere ancora Tiliacos, contrapporre l’egoismo tirannico del “diritto al figlio” al diritto del figlio alla certezza delle origini? E scardinare il valore della differenza sessuale e della certezza della filiazione da un uomo e una donna? Tentare di superare l’impossibilità biologica di procreare con il ricorso alla scienza equivale alla sconfitta del diritto rispetto al mercato e alla tecnica? Ovvero a un “travolgimento dell’aspetto generativo”, con il “rischio concreto di una deriva eugenetica” (così Riccardo Chieppa, intervistato su Avvenire)?
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"Terra di transito", questo non è un paese per migranti
In concorso al Bif&st, il Festival internazionale del film di Bari, il documentario di Paolo Martino sull'odissea dei profughi che il regolamento di Dublino obbliga a rimanere in un paese senza accoglienza né prospettive. Il viaggio di Rahell, fuggito dalla Siria, attraverso le testimonianze di chi spera di ricominciare
ALESSANDRA VITALI
BARI - "Se mi avessero ucciso in Afghanistan sarei stato fortunato, perché qui muoio ogni giorno". Morire ogni giorno signifca arrivare in un paese "dove pensavo di trovare più diritti", ottenere asilo, finire in strada "senza un alloggio, la possibilità di lavorare, un aiuto".
Una vita fatta di accattonaggio, dormitori, prigione, attesa infinita di andare via, altrove, ovunque purché via dall'Italia. Perché l'Italia "è un disastro, è la discarica dell'Europa" per gli immigrati che fuggono dalle guerre ma, una volta arrivati nel nostro paese, si trovano a combattere un'altra guerra, quotidiana, contro la burocrazia, l'assenza di strutture, i pregiudizi.
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