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A Buon Diritto


Martedì 7 dicembre ore 11.00 presso la sala Stampa del Senato della Repubblica


Profughi sotto ricatto: cosa c’entra l’Italia?

Eritrei etiopi somali sudanesi in catene nel deserto del Sinai




Introduce

Luigi Manconi Presidente di A Buon Diritto

Testimonianza

Don Mussie Zerai sacerdote cattolico eritreo Direttore dell’Agenzia Habeshia

Interviene

Christopher Hein Direttore del Consiglio Italiano Rifugiati





Partecipano i parlamentari

Rita Bernardini Benedetto Della Vedova Pietro Marcenaro Matteo Mecacci Guido Melis Flavia Perina Savino Pezzotta
Donatella Poretti Jean-Leonard Touadi Livia Turco Luigi Zanda





I signori giornalisti sono pregati di accreditarsi presso l’Ufficio stampa del Senato 06.67062698
 
Quando l’«altro»
è semplice merce
di Italia Razzismo Annamaria Rivera nel suo libro La bella, la bestia, lo straniero (Ediesse, 2010) propone una nuova definizione «per quanto sintetica e parziale» del concetto di reificazione (termine che può essere tradotto dal latino come rendere cosa e sul quale Karl Marx molto indagò, aprendo squarci importantissimi per l’analisi sociale). Scrive Rivera: «La reificazione è una postura, una disposizione e una pratica sociale routinaria che conduce a trattare soggetti diversi dal noi non già in modo conforme alle loro qualità di esseri sensibili, ma come oggetti inerti o addirittura come cose o merci». Definizione, come l’autrice afferma, «centrale» per comprendere i «processi della meccanica razzista» in cui si riduce una persona alla condizione di oggetto. In quanto atteggiamento di routine, il meccanismo di reificazione si riscontra in molte situazioni quotidiane, una di queste è ben descritta nel libro. La cornice è quella del lavoro nero, in cui, per l’assenza di norme che ne regolino lo svolgimento, si creano le condizioni propizie a pratiche di sfruttamento intensivo della forza-lavoro. Ciò riguarda in particolare persone già costrette in ambiti marginali della società a causa del loro status giuridico di irregolari. Si pensi a quanti immigrati in Italia, privi del permesso di soggiorno e per motivi legislativi e burocratici impossibilitati a regolarizzarsi, sono occupati in attività lavorative senza contratto, senza garanzie legali, senza tutela sindacale: costretti a «condizioni servili o schiavili». Ossia «braccia da lavoro in senso letterale». E questa riduzione della persona a merce è, per esempio, ciò per cui a Rosarno, nel gennaio del 2010, «le braccia da lavoro divenute corpi-bersagli» si sono rivoltate.
l'Unità 3 dicembre 2010
Italia Razzismo
Annamaria Rivera nel suo libro La bella, la bestia, lo straniero (Ediesse, 2010) propone una nuova definizione «per quanto sintetica e parziale» del concetto di reificazione (termine che può essere tradotto dal latino come rendere cosa e sul quale Karl Marx molto indagò, aprendo squarci importantissimi per l’analisi sociale).

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Cara Susanna Camusso,
tra tanti arrampicatori sui tetti (Antonello Venditti ben due volte, su quello della facoltà di Architettura di Roma), non c’è stato uno che abbia deciso di salire sulla torre della ex Carlo Erba di via Imbonati, a Milano.



 
Lavoro ai Fianchi
Sulla torre degli immigrati
Luigi Manconi

“Lontano lontano
oltre Milano
oltre i gasometri
oltre i manometri
oltre i chilometri
e i binari del tram”
Paolo Conte

Cara Susanna Camusso,
tra tanti arrampicatori sui tetti (Antonello Venditti ben due volte, su quello della facoltà di Architettura di Roma), non c’è stato uno che abbia deciso di salire sul terrazzino della ex Carlo Erba di via Imbonati, a Milano. In quello spazio ristretto, per 27 lunghi giorni, hanno vissuto cinque stranieri.

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giornata_mondiale_dei_diritti_umani_10_dicembre1
 
Quali spazi per la pena secondo la Costituzione?
Roma, 2 e 3 dicembre 2010
Senato della Repubblica - Sala ex Hotel Bologna


 
Politicamente correttissimo
La vita è bellica

Luigi Manconi
Ho gentilmente declinato il gentile invito rivoltomi da Massimo Giletti, a partecipare a un confronto televisivo sulle questioni di “Fine vita” con Marco Tarquinio, direttore di Avvenire (che molto stimo) e con Eugenia Roccella. Il motivo è semplice: ho ritenuto impossibile evitare una rappresentazione marziale, e caricaturale, della controversia etica (con la Roccella, poi), sul modello della contrapposizione acerrima tra due partiti: Pro-vita e Pro-morte.

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Locandina_Federalismo_Fiscale1
 
Rubrica Lavoro ai Fianchi
In risposta ai militanti incavolati
Luigi Manconi

“Lo scrutatore non votante

È come un ateo praticante

Seduto in chiesa alla domenica

Si mette apposta un po’ in disparte

Per dissentire dalla predica”

Samuele Bersani

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15 ottobre 2009