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Eutanasia, anche il Belgio dice sì è il secondo paese in Europa

Dopo l'Olanda, anche Bruxelles vota una legge sulla "dolce morte". Consenso scritto per il malato, diritto all'obiezione per il medico

Ma l'opposizione annuncia un ricorso alla giustizia Ue. Sirchia: "Scivolo molto pericoloso, in Italia non passerà"

articolo - europa - - La Repubblica - - Libertà Terapeutica

[17/05/02] BRUXELLES - Il Belgio ha detto sì all'eutanasia. Dopo gli apripista olandesi, anche i parlamentari belgi hanno approvato una legge che regola - e in modo rigoroso - la possibilità per un malato terminale di decidere, con l'aiuto del medico, di staccare la spina e abbandonarsi alla morte. La Camera dei deputati - al termine di una estenuante battaglia tra i favorevoli e i contrari - ha votato il testo di legge che il Senato aveva fatto suo lo scorso 25 ottobre. Il provvedimento è passato con 86 voti favorevoli, 51 contrari e 10 astensioni. I 16 articoli che introducono anche in Belgio la "dolce morte" stabiliscono le modalità con le quali un paziente potrà chiedere, e ottenere, l'eutanasia. Dovrà essere "maggiorenne o minorenne emancipato", essere in grado di intendere e di volere, e dovrà prestare in forma scritta un consenso "volontario, ragionato e reiterato". Il medico dovrà in primo luogo verificare che il male sia incurabile e che provochi una "sofferenza fisica o psichica costante ed insopportabile". la gravità della patologia dovrà essere certificata da un secondo medico indipendente, e addirittura da un terzo se l'aspettativa di vita del malato non è limitata. Resta salvo, in ogni caso, il diritto di un medico a rifiutarsi di eseguire l'eutanasia. La decisione del parlamento belga - contro la quale l'opposizione democristiana ha già annunciato un ricorso al Tribunale europeo per i diritti umani - ha già scatenato le prevedibili polemiche. Anche in Italia. Il ministro della Salute Girolamo Sirchia non ha nascosto la sua contrarietà a quello che ha definito "uno scivolo molto pericoloso". Poi ha aggiunto: "Non credo che queste posizioni riescano ad essere approvate in Germania e mi auguro che non lo siano in Italia e in Spagna. Probabilmente abbiamo radici culturali diverse". Sul fronte opposto, esultano i sostenitori del cosiddetto suicidio assistito. "La nostra soddisfazione riguarda sia la decisione assunta dal parlamento belga, sia il fatto che i sondaggi dopo le elezioni olandesi dimostrano un favore dell'opinione pubblica verso l'eutanasia anche nei Paesi Bassi", ha dichiarato Silvio Viale, dirigente dell'associazione Exit e presidente dell'associazione radicale "Adelaide Aglietta". Concludendo: "Purtroppo solo l'Italia rimane il fanalino di coda, quando sarebbe necessaria almeno una 'leggina'".


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