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Il testamento per fermare il dolore

Un disegno di legge contro l' accanimento terapeutico

Una firma dal notaio per far sospendere le terapie

articolo - mondo - - - La Repubblica - Ferruccio Sansa - Libertą Terapeutica

[03/07/03]

ROMA - «Se io dico che non voglio essere curato, devo essere libero di non essere curato». Giuliano Amato appoggia il disegno di legge che prevede il testamento biologico o testamento di vita. In pratica, la possibilità di decidere quando si è «nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali» quali cure accettare in futuro. Una disposizione che resta valida in caso di successiva perdita delle capacità. è il caso, per esempio, di chi decida quali terapie accettare se, a seguito di un incidente, finisse in uno stato di coma irreversibile. Del disegno di legge si è discusso ieri sera al Senato nel convegno: "Di che vita morire, accanimento terapeutico, testamento biologico, libertà di cura". è intervenuto anche il presidente del Senato. Marcello Pera ha definito la questione «cruciale, complessa e difficile» e ha auspicato che i parlamentari si esprimano con «libertà e conoscenza». Pera ha parlato di un tema «con elementi etici, religiosi, familiari, deontologici» nel quale è difficile «stabilire il confine tra una cura doverosa che i medici devono perseguire e attuare e un accanimento terapeutico». «La proposta non riguarda l' eutanasia», ha spiegato il senatore Verde Luigi Manconi, presidente di "A buon diritto, associazione per le libertà" che aveva presentato il disegno di legge nella scorsa legislatura. All' inizio di quest' anno è arrivato il testo attuale, appoggiato da intellettuali e politici di entrambi gli schieramenti: Gabriele Albertini, Alessandro Bergonzoni, Giovanni Berlinguer, Sandro Bondi, Marco Cappato, Sergio Chiamparino, Leonardo Domenici e Guglielmo Epifani. La proposta, come è emerso durante il convegno, raccoglie consensi, ma anche critiche. Il professor Francesco D' Agostino ha indicato alcuni punti problematici: il tempo intercorso tra la firma del testamento e la malattia, le condizioni psichiche di chi ha firmato, l' esigenza di tutelare soggetti deboli e la necessaria genericità di un atto di questo genere. Dubbi anche sulla figura del fiduciario, scelto dall' interessato, che dovrebbe assicurarsi che la volontà del malato sia rispettata. E, in ultima analisi, che le cure siano sospese.


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