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A Treviso sindaco contro parroco per il Ramadan

Sindaco nega la festa del Ramadan ma Benetton concede il palazzetto

articolo - italia - - - La Repubblica - Emilio Marrese - Libertà Religiosa

[03/12/02]

TREVISO -Quel che lo Sceriffo nega, Benetton dà. Cioè un posto dove celebrare la fine del Ramadan alla comunità islamica trevigiana. Il sindaco leghista Giancarlo Gentilini, famoso per le sue battaglie contro gli immigrati in nome della «razza Piave», aveva negato un' area pubblica, il prato della Fiera, mentre la famiglia dei Colori Uniti (e chi altri sennò?) non ha ascoltato l' invito del primo cittadino e ha concesso l' uso quasi gratuito del PalaVerde, il palasport da 7 mila posti che ha costruito nell' 83 a 5 km dal centro cittadino, in località Villorba. Naturalmente Gentilini non ha gradito affatto lo smacco e ha scritto una lettera al cardinale Sodano, il "ministro degli esteri" del Vaticano, e al vescovo Magnani per protestare contro quel «prete buonista» di don Canuto Toso che s' è fatto portavoce delle istanze dei musulmani (circa ventimila nella provincia). «Il PalaVerde - dice Gilberto Benetton - è aperto a tutti senza preclusione alcuna nei confronti di nessuno. Può ospitare qualsiasi manifestazione purché seria e autorizzata». C' è di più: il costo dell' affitto ammonta, normalmente, a 6 mila euro ma vista la motivazione «sociale» è stata richiesta solo una copertura delle spese per le tre ore che impegneranno l' impianto, domani o al più tardi giovedì mattina dalle 8 e le 11. Tra Benetton e Gentilini non ci può essere gara, per cui il sindaco ha abbozzato malvolentieri usando toni mansueti per il personaggio, quello cioè che ha tolto le panchine pubbliche perché non dessero ricovero ai «perdigiorno extracomunitari» o che in passato disse cose tipo «bisognerebbe vestirli da leprotti e fare pim-pim-pim»: «Non metto becco nelle decisioni private - si trattiene in questa circostanza - i Benetton a casa loro possono fare quel che vogliono. Io sono sempre convinto di aver fatto bene a negare lo spazio. Non si sa chi siano i partecipanti, quanti siano e da dove vengano. Ci sono questioni di ordine pubblico sulle quali anche i Benetton avrebbero fatto meglio a confrontarsi con le autorità locali». In questo caso, essendo il palazzetto che ospita le partite della Benetton basket e della Sisley pallavolo nel comune di Villorba, col sindaco Liviana Scatolon, anch' ella leghista e fedelissima di Gentilini della cui precedente giunta trevigiana ha fatto parte come assessore al bilancio. Ma addurre problemi di ordine pubblico per una manifestazione che radunerà circa duemila persone, quando ogni tre giorni almeno il doppio riempiono le gradinate per assistere alle gare sportive, sarebbe poco credibile. Le comunità islamiche hanno invitato alla cerimonia anche Luciano Benetton, o comunque un rappresentante della famiglia, e la Scatolon. Molto probabilmente inviteranno anche lo stesso Gentilini, oltre al prefetto e al questore di Treviso e a membri della Confindustria. Al centro delle polemiche è finito così don Canuto Toso, come l' anno scorso quando per la medesima circostanza offrì ai musulmani la palestra della Chiesa Votiva di Santa Maria Ausiliatrice, comunque troppo piccola. Il sacerdote, dopo trent' anni nella associazione trevigiani nel mondo, da sette è il responsabile locale della fondazione «Migrantes», che ha sede presso la Cei in Vaticano. «Mi occupo di emigrati, prostitute, nomadi, lunaparkisti e circensi - dice - E da queste parti non è facile, incontro tanti ostacoli, la diffidenza della gente è enorme. I dispiaceri sono grandi. Sono molto amareggiato e infastidito da quanto sta accadendo in questi giorni. Purtroppo la base cattolica e l' opinione pubblica la pensano come Gentilini. Per fortuna Gilberto Benetton è stato galante e coerente con le loro campagne pubblicitarie sulla globalizzazione. Se avessi negato il mio aiuto alle comunità islamiche avrei spento quel lumicino di dialogo che c' è sui punti comuni delle nostre religioni, nella speranze che anche loro si comportino nello stesso modo laddove siamo noi cattolici in minoranza. Porto avanti il messaggio del Pontificio Consiglio del dialogo interreligioso: il testo in arabo, francese e italiano è sul tema «cristiani e musulmani sulla via della pace». L' ho portato anche nelle loro moschee, togliendomi rispettosamente le scarpe, e l' hanno accolto volentieri. E' un messaggio che viene dal Vaticano e non vedo perché la Santa Sede dovrebbe essere contraria, come auspica Gentilini, a questa iniziativa». Al posto di Gentilini contrattacca un senatore trevigiano del Carroccio, Piergiorgio Stiffoni, che ha invitato le autorità a controllare i documenti dei partecipanti alla festa: «La cosa che mi ha lasciato l' amaro in bocca non è solo il comportamento della famiglia Benetton, che non penso abbia mai avuto il permesso di festeggiare il Natale a Riad, ma il sostegno alla manifestazione religiosa data da un prete cattolico che si è fatto sponsor del Ramadan. E' uno schiaffo alle sofferenze e alle tragedie che tanti cristiani stanno soffrendo in quei Paesi retti da regimi islamici».


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