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Il Ramadan di casa nostra

Comincia oggi il mese del digiuno per gli islamici: in Italia sono circa ottocentomila

articolo - italia - - - La Repubblica - Magdi Allam - Libertà Religiosa

[06/11/02]

OGGI «si aprono le porte del paradiso, si chiudono quelle del fuoco, e i demoni vengono legati». è il primo giorno del Ramadan dell' anno 1423, secondo il calendario islamico. Comincia il mese sacro del digiuno per i musulmani e questa ormai è diventata una ricorrenza religiosa anche italiana: sono circa ottocentomila gli immigrati e almeno 30mila gli italiani che nelle nostre città scandiranno le loro giornate secondo i precetti dettati dall' Islam: niente cibo finché splende il sole, divieto di bere, di fumare e astinenza sessuale. Tutti e cinque i sensi devono essere mortificati per dimostrare la padronanza di se stessi e l' obbedienza ad Allah. «Chi digiuna», dicono le Sacre scritture, «si rallegra quando rompe il digiuno, e si rallegrerà del digiuno fatto quando incontrerà il suo Signore». Tradizionalmente anche in Italia le comunità musulmane vivono il Ramadan con una particolare passione umana e religiosa. A partire dalla Grande moschea di Roma, che beneficia dei generosi finanziamenti dei paesi musulmani e in primo luogo dell' Arabia Saudita, fino al più piccolo delle centinaia di luoghi di culto sparsi ormai anche nei paesini e che sopravvivono faticosamente grazie alle donazioni volontarie dei fedeli, il Ramadan rappresenta il più importante momento di aggregazione dei musulmani in Italia. E oltre alle regole per i fedeli, il Ramadan avrà i suoi effetti anche sul resto del paese, con le attività commerciali che seguiranno orari insoliti per permettere ai credenti il rispetto dei precetti islamici. Nel nostro Paese la percentuale dei musulmani che frequenta abitualmente le moschee si aggira attorno al 5 per cento. Se ne deduce che la stragrande maggioranza ha prevalentemente un riferimento identitario con l' islam o che comunque preferisce pregare per conto proprio. Questa norma si modifica durante il Ramadan. Si sa che anche il musulmano che normalmente non prega e non osserva i precetti e i divieti coranici, durante il mese del Ramadan si redime, si trasforma in un fedele pio ed osservante. E' come se ci si immergesse volontariamente in un periodo di disintossicazione del corpo e dell' anima, astenendosi dal bere e dal mangiare dall' alba al tramonto e, soprattutto, riconciliandosi con Dio tramite la preghiera, la lettura del Corano, la meditazione sul messaggio divino e sulla vita del profeta Mohammad (Maometto). Ed è così che un po' ovunque in Italia le moschee si animano più del consueto, le preghiere, specie quelle serali, risultano più affollate. Ma sarebbe inutile nascondere che il ricompattamento della Umma, la Nazione islamica, ha il suo momento culminante nell' iftar, il pasto principale che spezza il digiuno. E' chiaro che la ragione profonda del Ramadan sta nella purificazione dell' anima, ma è indubbio che la celebrazione di questo rito fisico e spirituale viene premiata dalle mense imbandite un po' ovunque e che incarnano la più massiccia partecipazione collettiva dei musulmani nei rispettivi luoghi di residenza. Non è un caso che i centri islamici in Italia si attivano freneticamente per assicurare, per tutto il mese del Ramadan, dei pasti caldi gratuiti a tutti i fedeli che si presentano e che successivamente condivideranno le preghiere serali. Il Ramadan è sacro anche perché il mese della rivelazione del Corano, parola di Dio trasmessa nella notte tra il ventiseiesimo e il ventisettesimo giorno del Ramadan (Lailat al Qadar, la Notte del Destino) del 610 a Mohammad ibn Abdallah inb Abdul Muttalib. Inoltre il Ramadan viene percepito come un mese di particolare significato perché ha segnato alcune tappe fondamentali del successo e dell' espansione dell' islam, dalla prima epica battaglia di Badr nel 624 d.C. combattuta dallo stesso profeta Mohammad, all' ingresso trionfale dei musulmani alla Mecca nel 630 d.C. Infine lo Id al Fitr, la Festa della Rottura del digiuno islamico che segna la fine del Ramadan, è la ricorrenza più sentita dai musulmani insieme allo Id al Adha, la festa del Sacrificio che conclude il pellegrinaggio alla Mecca. In queste due circostanze i fedeli musulmani in Italia raggiungono l' apice della loro unione attorno al rito della preghiera. Per l' occasione le preghiere vengono fatte in spazi ampi, come i Palasport, o nelle piazze pubbliche, per riuscire ad accogliere una percentuale che oscilla fino al 30 per cento dell' universo musulmano in Italia. Nel mondo, però, per il secondo anno consecutivo il Ramadan si preannuncia foriero di sciagure per oltre un miliardo di musulmani. L' anno scorso coincise con i pesanti bombardamenti americani in Afghanistan, decisi dopo i tragici attentati dell' 11 settembre a New York e a Washington, e culminati con il rovesciamento del regime oscurantista dei Taliban e lo smantellamento del quartier generale di Al Qaeda, l' organizzazione terroristica di Osama bin Laden. Oggi, la tensione è nuovamente alle stelle per il probabile attacco militare americano all' Iraq, con il fine dichiarato di rovesciare Saddam Hussein e avviare una «rivoluzione democratica» nei paesi di Allah. Questi drammatici sviluppi vengono percepiti come una violazione della sacralità del mese più atteso, amato e condiviso dai musulmani nel mondo.


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