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Io, italiano convertito vi spiego il mio Ramadan
Parla uno dei 30 mila italiani che credono nell'Islam
articolo - italia - - - Corriere della Sera - Vittorio Monti - Libertà Religiosa
[07/11/02] Alle 17,02 e cioè proprio quando a Roma cala il sole, Omar Camiletti, italiano sui cinquant' anni convertito all' Islam, esce dal primo giorno di digiuno: qualche dattero, acqua, un po' di latte. E' uno dei trentamila italiani che che credono nell' I slam. Sorride: «La mia giornata? Proprio come quella di oltre un miliardo di persone nel mondo». Non è stanco, anche se non ha mangiato né bevuto da dodici ore. Semmai patisce l' inconsueto freddo romano che batte sulla moschea. E' un uomo che ha abb racciato la nuova fede una decina di anni fa: «Non fu una scelta improvvisa ma il punto d' arrivo di un lungo percorso. Prima non ero cattolico, mi sarei dovuto definire un irreligioso. Ora sto cercando di mettere sempre più armonia nella mia vita e di essere allo stesso tempo un buon italiano e un buon musulmano». Adesso Omar, nato nella capitale del cattolicesimo e diventato consigliere della Lega musulmana mondiale, racconta il suo Ramadan cominciato alla prima luce di mercoledì mattina, quan do l' orologio segnava le cinque e un quarto: «Appena sveglio ho fatto le abluzioni di rito, la cerimonia del lavaggio che introduce alla preghiera dell' alba». Assieme alla moglie ha recitato a memoria la «sura» del Corano che comincia così: «Nel no me di Dio clemente e misericordioso, sia lode a Dio il signore del creato, il clemente, il misericordioso». Prima della lunga astinenza, Omar ha fatto colazione. «Altri, visto che è così presto, dopo la preghiera si rimettono a letto. Io invece ho ac ceso subito il computer, ho delle traduzioni da finire, altro lavoro da sbrigare. Ma ho trovato anche il tempo per molte email agli amici e tante telefonate di auguri, proprio come per i cattolici nel periodo natalizio». La preghiera scandisce i gior ni del Ramadan «il nono mese del calendario lunare», il mese sacro in cui al profeta Maometto venne rivelato il Corano. Preghiera di quattro o cinque minuti, ogni volta, come alle 12,30 e alle 14,30, sempre con la recita di alcuni versetti del Corano . «Ognuno sceglie quelli che preferisce». Sono il conforto spirituale in una giornata di astinenza totale: niente cibo, niente bere, niente fumo, nessun rapporto sessuale. Sicuramente un impegno faticoso ma vissuto senza afflizione. «Non sento nel Ra madan una dura mortificazione, piuttosto è una sfida con me stesso per superare i limiti della corporeità». Quando, con il primo buio della sera, il digiuno viene interrotto, Omar si concede un pasto sostanzioso: «Zuppa calda, rigatoni, pollo con le carote». Dopo dodici ore senza nemmeno un caffè, la fame si stava facendo sentire. «Però la vera stanchezza fisica viene fuori dopo una ventina di giorni e poi sempre di più. Ma ti sorregge la forza che viene da una rinascita interiore». Ognuno è lib ero di scegliersi lo svago serale. «Ma sarebbe un controsenso se proprio durante il Ramadan andasse contro i principi di una vita morigerata. Io non mi metto certo a vedere le veline o film spinti. Esistono cose che possono essere piacevoli al moment o ma finiscono per portare con sé un danno. Nell' Islam non c' è una chiesa, nessuno dà assoluzioni, però tutti i musulmani sanno come comportarsi, anche se la vita è fatta di conflitti. Di sicuro questo mese di astinenza richiama le forze migliori c he abbiamo dentro». La visione di Omar è molto distante dall' integralismo. «Ho molti amici cristiani e laici, che continuo a frequentare anche durante questo mese. Ho abbracciato questa fede dopo avere vissuto negli anni Settanta e Ottanta il sogno, anzi le illusioni, di giuste trasformazioni sociali, anche se non ho mai voluto fare politica. Nell' Islam trovo un grande richiamo alla trascendenza, è molto importante la sua capacità di avvicinare il materiale allo spirituale». Così l' italiano d iventato islamico non esita a indicare, con ammirazione totale, proprio una grande figura della spiritualità cattolica. «San Francesco d' Assisi. Lo sento molto vicino perché ha saputo parlare di pace». Vittorio Monti vmonti@corriere.it LA SCHEDA CHE COS' E' Il Ramadan corrisponde al nono mese del calendario lunare islamico, periodo in cui il credente musulmano pratica il digiuno e l' astinenza I PILASTRI L' osservanza del Ramadan è uno dei cinque pilastri dell' Islam oltre il pellegrinaggio all a Mecca, le preghiere cinque volte al giorno, la professione di fede e le opere di carità GLI OBBLIGHI Durante il Ramadan, dall' alba fino al tramonto il credente non può mangiare, bere, avere rapporti sessuali, prendere medicine, aspirare o inalare odori I NUMERI Sono di religione musulmana 436 mila immigrati residenti in Italia, su un totale di 1.250.214 cittadini stranieri LE MOSCHEE In Italia ci sono 101 moschee. La maggior parte dei musulmani risiede in Lombardia, al secondo posto c' è il L azio, poi vengono l' Emilia Romagna e il Veneto
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